Arriva un nuovo toccante messaggio che riguarda ancora una volta Alex Zanardi: ecco le parole davvero molto significative.
Prima l’incidente a settembre 2001 che gli costa l’amputazione di entrambi gli arti inferiori, poi l’altro a giugno 2020, durante una staffetta di handbike, che lo costringe a a sottoporsi a un intervento neurochirurgico e maxillo-facciale e a circa un mese di coma farmacologico. Oggi Alex Zanardi è a casa, dove prosegue la sua riabilitazione seguito da professionisti e dal calore della famiglia.

Un esempio di resilienza e di tenacia senza eguali nel mondo dello sport, che ha ispirato e che continua a ispirare intere generazioni. Ne sa qualcosa Ludovico De Checchi, il 22enne padovano ipovedente che ha come principale obiettivo quello di promuovere il ‘blind tennis‘, una variante inclusiva del tennis per persone cieche e ipovedenti, inventata in Giappone.
De Checci menziona Zanardi, ancora brividi nello sport
Ecco quanto ammesso da De Checchi nel corso di un’intervista rilasciata al ‘Corriere del Veneto’: “Vorrei coinvolgere più persone possibili in questo ambizioso progetto. Penso, ad esempio, ad Alcaraz che ha un carattere speciale e anche a Sinner. In tutta sincerità, non penso si possa arrivare ai livelli di Bebe Vio e Alex Zanardi che per la disabilità hanno fatto tantissimo. Mi auguro con tutto il cuore che qualcuno legga queste righe e ci pensi”.

Zanardi, dunque, ancora una volta come modello da seguire, come strada da percorrere per migliorare la sensibilità dei ragazzi nei confronti delle disabilità. Un toccante messaggio che ha commosso il mondo dello sport e tutti i tifosi.










