Il club nerazzurro e i suoi tifosi accolgono con sgomento l’annuncio dello sfortunato calciatore: ora è davvero finita per sempre
Ci avevano creduto tutti. Dirigenti, tifosi, allenatori. E ovviamente il diretto interessato, quasi commovente nei suoi tentativi multipli di sconfiggere quella maledetta sfortuna che non smette di perseguitarlo quanto meno dal 27 settembre 2017, quando nel corso di un incontro di Youth League dell’Inter Primavera contro i pari età della Dinamo Kiev, ha subìto la rottura del legamento crociato anteriore.

Un primo grande shock – non certo l’ultimo, e nemmeno il penultimo – che lo costrinse a stare lontano dai campi per quasi 200 giorni, e che rovinò il suo status di enfant prodige che l’Inter scorse per prima, soffiando il difensore centrale alla concorrenza nel 2015. Quando il belga aveva ancora solo 16 anni.
Rimessosi in piedi con la consapevolezza di aver perso il primo treno di una carriera che comunque si prospettava ancora come luminosa, Zinho Vanheusden iniziò una lunga trafila di prestiti ma sempre sotto lo stretto controllo della casa madre.
La sfortuna però aveva solo iniziato a comporre il suo diabolico puzzle che alla fine avrebbe sfinito il classe ’99, che nel 2020 si ruppe un’altra volta il legamento crociato anteriore, ripiombando nell’incubo.
Rimasto di proprietà del club di Viale della Liberazione fino allo scorso 30 giugno – quando fu libero di accasarsi altrove senza vincoli contrattuali con la società meneghina – il belga ha provato a ricominciare dalla terza divisione spagnola, nel Marbella. Sette presenze e poi nuovamente crack: un altro incredibile infortunio. Sempre al legamento crociato del ginocchio.
Vanheusden, vince la sfortuna: addio a soli 26 anni
Stavolta il calciatore ha alzato bandiera bianca. Comprensibilmente, considerando l’ennesimo dramma personale e sportivo che sarebbe costretto ad affrontare se decidesse di operarsi ancora. E di ricominciare una carriera già martoriata da un problema endemico di ernia inguinale. Quasi inevitabilmente, è arrivata la decisione tanto temuta. Il gioca

“Nel mio cuore vorrò sempre continuare a essere calciatore, ma il mio corpo da tempo mi dice basta. Ed è per questo che prendo questa decisione – per rispetto verso me stesso, la mia salute e la mia responsabilità come padre – anche se scriverlo sembra irreale. Voglio ancora poter camminare senza dolore, giocare con mio figlio e godermi la vita con la mia famiglia… Non so come sarà alzarmi la mattina senza il calcio, ma ora lo scoprirò“, si legge nel commovente post che il difensore ha affidato al suo profilo Instagram.
“Accanto alle gioie che questo sport mi ha dato, gli ultimi anni sono stati durissimi. Molto più di quanto abbia mai lasciato trasparire. Infortuni, operazioni, iniezioni, farmaci. Ho sempre dato tutto per tornare in campo, ma ogni volta è stato più difficile. Cercavo costantemente di ritrovare il mio livello, ma giocavo troppo spesso sotto dolore, e dopo ogni allenamento o partita, vivevo nell’incertezza su come il mio corpo avrebbe reagito il giorno dopo“, ha spiegato lo sfortunato atleta a margine della sua comunicazione ufficiale.










