“Conte o Gasperini? Non facciamo ridere la gente!” ▷ Scontro tutti contro tutti in diretta

Roma–Napoli è anche Gasperini contro Conte. Domenica 30 novembre va in scena all’Olimpico la partita che può già indirizzare il campionato: i giallorossi primi in classifica contro il Napoli distante appena due punti dalla vetta. È un duello diretto, frontale, che sa già di ennesimo snodo scudetto.

Una gara che trascende i 90 minuti e diventa il confronto tra due idee di calcio completamente differenti, due letture opposte di come si costruisce una squadra vincente.

La Roma di Gasperini sta costruendo il proprio primato attraverso un’identità chiara: aggressione alta, ritmo e compattezza. Il tecnico ha dato stabilità e metodo, riducendo le fluttuazioni che negli ultimi anni avevano frenato la squadra. I giallorossi arrivano allo scontro diretto con fiducia, forte dei risultati e di una struttura di gioco ormai riconoscibile.

Il Napoli, invece, arriva a Roma con il morale in risalita dopo le due vittorie consecutive contro Atalanta e Qarabaq, risultati che hanno riportato serenità in un ambiente scosso dalle polemiche seguite allo sfogo di Conte dopo la gara di Bologna. Il tecnico aveva denunciato cali di attenzione e atteggiamenti non accettabili, chiamando la squadra a una risposta immediata.

Conte o Gasperini: attualmente, chi è più bravo?

A Radio Radio Lo Sport, Ilario Di Giovambattista ha posto una domanda che ha infiammato lo studio, generandoun “tutti contro tutti” in diretta: tra Conte e Gasperini, attualmente chi è l’allenatore più bravo?

Per Enrico Camelio non ci sono dubbi. Ad oggi, Gasperini è sopra Conte nelle gerarchie, anche a causa dello scarso rendimento del tecnico leccese nelle competizioni europee.

Adesso non c’è storia. La storia dice Conte, ma negli ultimi anni Gasperini. Conte ha vinto uno scudetto con una squadra forte. Negli ultimi 7/8 anni l’Atalanta è andata 5 volte in Champions League, ha vinto l’Europa League, ogni anno gli smontavano la squadra. Conte in campo internazionale è ridicolo! Nelle coppe è un disastro, è uscito con Lukaku e Hakimi, mentre Inzaghi ha fatto due finali di Champions in tre anni. Negli ultimi anni Gasperini ha fatto meglio” – ha detto.

Della stessa opinione è Franco Melli: “La valutazione dev’essere complessiva. Devono essere tenuti in considerazione diversi fattori come il rapporto con la società, il rapporto con i giocatori nel tempo, ecc. Messo tutto insieme io preferisco Gasperini, a Roma sta dimostrando un’adattabilità che Conte non ha“.

Dall’altra parte Vocalelli ha difeso Conte, proponendo una lettura basata sulla capacità del tecnico di incidere in realtà differenti e di trasformare immediatamente le squadre che allena: “Sono due ottimi allenatori, ma io prendo Conte. È l’unico allenatore della storia del calcio italiano ad aver vinto tre scudetti con tre squadre diverse. Ha fatto delle cose straordinarie, misurandosi in tante realtà diverse”.

Ancora più netto Ferrajolo, che ha bollato il confronto come quasi irriverente: “Ma possiamo discutere Conte che ha vinto tutti quegli scudetti? Gasperini aldilà della coppa europea non ha vinto nulla. Ma cosa stiamo dicendo? Non facciamoci ridere dietro, tra Conte e Gasperini c’è un’enormità di risultati a favore del primo! Un presidente deve prendere l’allenatore che ti fa vincere di più

Anche Manuel Parlato sta dalla parte di Antonio Conte: “Hanno una caratteristica che li accomuna almeno: sono antipatici entrambi! Dobbiamo ricordare che Conte è riuscito a spezzare un’egemonia. Ha riportato lo scudetto alla Juventus, è andato all’Inter e ha spezzato l’egemonia della Juve, è andato al Napoli e ha spezzato l’egemonia dell’Inter. Se parliamo dell’Italia, non c’è partita. Se poi vogliamo aggiungere l’Europa per cercare il pelo nell’uovo, allora va bene. Gasperini è stato un grande allenatore a dimensione Atalanta, non da grande club. Vediamo che farà con la Roma…“.

Il dibattito fotografa due visioni: da un lato chi premia il percorso e la crescita tattica di Gasperini, dall’altro chi valorizza la concretezza dei trofei firmati da Conte. L’Olimpico, domenica, farà da teatro non solo a Roma–Napoli, ma a un confronto di idee e di peso specifico tecnico che oggi divide addetti ai lavori e tifosi.