Occhio ai dipendenti ed alla busta paga dell’ultimo mese dell’anno. Potrebbe nascondere un’insidia che in pochi conoscono.

L’anno solare 2025 sta per terminare. Manca ormai circa un mese alla chiusura di questa annata e moltissimi lavoratori dipendenti non vedono l’ora che sia fine dicembre per diversi motivi. In primis per le tanto agognate ferie dovute alle festività di Natale, Capodanno ed Epifania, che regaleranno per moltissimi giorni di riposo e relax familiare.

Soldi in una busta
Busta paga, allarme a dicembre: con questo errore ricevi meno soldi (Screenshot) – radioradio.it

Inoltre dicembre è il mese in cui i dipendenti di un’azienda o di lavoro pubblico ottengono alcuni ‘bonus’ redditizi e piacevoli. Come la consueta tredicesima, la retribuzione di fine anno in cui vengono versate tutte le trattenute accumulate durante l’anno dall’azienda. E poi molto spesso arriva il cosiddetto pacco di Natale, ovvero il cesto natalizio regalato dai datori di lavoro ai propri collaboratori con all’interno diverse specialità e leccornie del periodo festivo.

Il cesto natalizio però potrebbe nascondere un’insidia che in pochi conoscono. Infatti non è da escludere che questa sorta di premio aziendale sia soggetto a tassazione. L’articolo 51 del Tuir riferisce di un’esenzione dalla tassazione per i fringe benefit. Vuol dire che i ‘regali’ fatti dal datore di lavoro ai lavoratori di importo fino a 1.000 euro non concorrono alla formazione del reddito e quindi non sono tassati.

Tasse sul cesto di Natale donato dall’azienda. Una brutta sorpresa sotto l’albero

Però è possibile che il pacco di Natale possa arrivare dopo aver ricevuto altri benefit dall’azienda durante l’anno, superando la suddetta soglia di 1.000 euro. In questo caso c’è una brutta sorpresa per i lavoratori, visto che il cesto rischia di essere tassato in loro sfavore.

cesto natale
Tasse sul cesto di Natale donato dall’azienda. Una brutta sorpresa sotto l’albero (Canva) – radioradio.it

Questo regalo aziendale diventa automaticamente un onere indiretto per il dipendente, che subirà addirittura una decurtazione dello stipendio lordo di dicembre proprio per le tasse sul cesto natalizio. Facendo un esempio, se il pacco ha un valore economico di 100 euro, il lavoratore a cui è stato donato si ritroverà a pagare 23 euro di tasse (esattamente il 23%) dalla propria busta paga. Inoltre, se il reddito del lavoratore supera i 28.000 euro annui, la tassazione aumenta, con l’aliquota del 35%. Fino a diventare del 43% su un reddito superiore al tetto dei 50.000 euro.

Non solo il cesto di Natale: tra i fringe benefit che rischiano di essere tassati spiccano anche l’auto aziendale, i buoni carburante ed in alcuni casi anche i buoni pasto. L’azienda invece può ridurre i costi dei pacchi natalizi poiché tale regalo non concorre alla formazione della base imponibile per le imposte sul reddito. Per le aziende che operano in regime forfettario, i costi non sono deducibili analiticamente e quindi i cesti natalizi non determinano alcun cambiamento nel calcolo della base imponibile.