Boni Castellane sul caso BBC-Trump: “I media si sono trasformati come nuovo potere illegittimo”

Boni Castellane ha commentato la vicenda della manipolazione del discorso di Donald Trump da parte della BBC, sottolineando come il caso rientri in un fenomeno più ampio di crisi dei media tradizionali, o, come li definisce lui, ‘media novecenteschi’. Secondo lui, molte testate e agenzie di informazione continuano a comportarsi come se vivessero in un’epoca in cui bastava la loro autorevolezza per imporre una verità, anche quando i dati o i fatti non la supportano. Su X li ha definiti ‘criminali’.


In diretta ai nostri microfoni specifica: “Se non sono criminali questi, non so proprio dove siano i criminali” e continua “Io non saprei proprio come commentare se non con questa definizione, coloro che montano un filmato del genere cercando di introdursi nella campagna elettorale del paese più importante al mondo, cercando di influenzare il voto, cercando di falsare le elezioni, cercando di favorire una parte, ebbe se tutto questo non puzza di colpo di stato, di brogli elettorali, di intervento illegittimo dei media, non so proprio come definirlo, se non azioni palesemente criminali”.

Il caso Harris

Un esempio di questo sistema malsano è il caso dell’intervista concessa da Kamala Harris a 60 Minutes il 20 ottobre 2024, che, secondo diverse ricostruzioni, sarebbe stata modificata a favore della candidata democratica dopo una performance poco brillante. L’intervista, andata in onda sulla CBS, avrebbe contribuito a un momentaneo rialzo nei sondaggi per la Harris, nonostante l’esistenza di un filmato originale, diffuso successivamente, in cui la vicepresidente appariva in evidente difficoltà su una domanda riguardante Benjamin Netanyahu.

Dopo la diffusione delle immagini integrali, Castellane ricorda anche come la campagna di Donald Trump denunciò la CBS per manipolazione e falsificazione del contenuto. La causa si concluse all’inizio del 2025 con una transazione: la CBS accettò di versare 15 milioni di dollari in beneficenza alla Biblioteca Presidenziale indicata dallo stesso Trump.

L’illusione media

I media vivono ancora nell’illusione di poter imporre un racconto unico della realtà, quando ormai gran parte del pubblico – soprattutto le generazioni più giovani – riceve notizie e analisi in tempo reale dai social network, spesso con un grado di tempestività e affidabilità superiore. Paradossalmente, osserva, oggi sono proprio i media tradizionali a trarre i loro argomenti dai social, costruendo scalette televisive e titoli di giornale sulla base delle tendenze online.

In questa prospettiva “il crollo definitivo di questo vecchio sistema informativo non solo è inevitabile, ma addirittura auspicabile. Prima avverrà, meglio sarà per la libertà e la qualità dell’informazione. L’idea del giornalismo come cane da guardia del potere (simbolicamente rappresentata dal Watergate) è ormai un ricordo lontano. I media tradizionali non svolgono più un ruolo di controllo ma si sono trasformati essi stessi in un potere illegittimo, senza alcuna investitura democratica, capace di influenzare e interferire con le dinamiche politiche e persino elettorali delle grandi democrazie occidentali”.