Il fuoriclasse azzurro, reduce dal trionfo di Pechino, ha riaperto la caccia alla posizione numero uno del ranking: c’è la rivelazione

Più di questo non avrebbe potuto fare. Più di vincere il torneo di Pechino – lo stesso dal quale iniziò la clamorosa scalata verso la Top 5 del ranking nel 2023, e kermesse che lo scorso anno lo vide soccombere in finale al cospetto di Carlos Alcaraz – non gli si sarebbe potuto chiedere.

Jannik Sinner col trofeo vinto a Pechino
Ko Sinner, rimangono tutti di sasso: c’è l’annuncio (LaPresse) – Radioradio.it

Il problema, se può chiamarsi tale, è che a distanza di circa 2000 km, il suo grande rivale spagnolo ha trionfato nel torneo di Tokyo, confermando di fatto i 500 punti accumulati in Cina nella competizione giocata 12 mesi fa.

Dopo aver perso il trono della classifica mondiale con la sconfitta patita in finale a New York, Jannik Sinner non ha smesso di coltivare il sogno di un controsorpasso nel ranking entro la fine del’anno: un’impresa ardua, non tanto per la tabella già stilata da tutti per i prossimi tornei, quanto per la cambiale di 1500 punti (contro i soli 200 dell’iberico) che scatterà proprio in concomitanza con l’avvio delle ATP Finals di Torino.

Serve insomma una sorta di ‘suicidio’ sportivo di Alcaraz per sperare non solo di rosicchiare qualche punto già prima dell’ultimo atto, ma anche per concretizzare l’avvicendamento in vetta dopo il torneo di fine stagione.

Al di là della riuscita o meno di una missione che comunque funge da stimolo per i prossimi imminenti appuntamenti, Jannik ha saputo reagire alla grande alla sconfitta di New York. Una caduta sulla quale è tornato, con un’intervista esclusiva al ‘Corriere dello Sport‘, anche il suo coach Simone Vagnozzi.

Da New York al bilancio stagionale: Vagnozzi vuota il sacco

Dopo aver difeso a spada tratta il suo allievo – destinatario di incredibili ed inaspettate critiche dopo l’ultimo atto degli Us Open – l’ex tennista è entrato nel dettaglio di quel match. Spiegando il suo punto di vista con la solita obiettività critica.

Jannik Sinner affaticato a New York
Da New York al bilancio stagionale: Vagnozzi vuota il sacco (LaPresse) – Radioradio.it

La sconfitta di New York non è cosi sorprendente. Carlos in quel momento stava psicologicamente, fisicamente e tennisticamente meglio di Jannik. Non bisogna dimenticarsi che anche lui ha vissuto cinque mesi di difficoltà: si prova a far passare Sinner come un giocatore in crisi in un anno in cui ha vinto 2 Slam ed ha fatto finale tutte le settimane. Lui sta facendo cose straordinarie“, ha esordito Vagnozzi.

L’obiettivo è ovviamente sempre quello di migliorarsi. Grande Slam? Non è un obiettivo realistico che ci siamo posti, perché è talmente difficile vincere uno Slam che non si può pensare di vincerne 4 senza muoversi“, ha concluso il coach.