Recep Tayyip Erdogan guarda a est: la Turchia continua a rafforzare la propria proiezione in Asia, questa volta puntando su una partnership strategica con il Bangladesh. Ankara e Dacca sono vicine a finalizzare un accordo di cooperazione nel settore della difesa che potrebbe includere la fornitura del sistema missilistico Siper, progettato per la difesa aerea a lungo raggio. Sul tavolo anche la possibilità di avviare una produzione congiunta di sistemi militari, in particolare droni da combattimento.

Un’intesa che va oltre la difesa: geopolitica e autonomia strategica

Più che una semplice operazione commerciale, quella tra Turchia e Bangladesh si configura come un tassello importante nella ridefinizione degli equilibri regionali. Per Erdogan, l’accordo rappresenta un ulteriore passo nel rafforzamento della presenza turca in Asia, in linea con la dottrina ‘Asia Anew’, volta a consolidare legami multilivello con i Paesi asiatici, in particolare quelli a maggioranza musulmana. Per il Bangladesh, invece, la cooperazione con Ankara offre una via per diversificare le proprie alleanze e sottrarsi alla pressione crescente esercitata dai due giganti confinanti: India e Cina.

Instabilità regionale e vulnerabilità strategica del Bangladesh

Il contesto regionale spiega parte dell’interesse bengalese verso un rafforzamento delle proprie capacità militari. La crisi interna in Myanmar ha generato una crescente insicurezza lungo il confine orientale del Paese, con frequenti episodi di sconfinamento e lanci di artiglieria sul territorio bengalese. A ciò si aggiungono le carenze strutturali nelle difese aeree, che lasciano esposte aree chiave come il porto di Chittagong e le zone di confine densamente popolate, inclusi i campi profughi di Cox’s Bazar.

La proposta turca: una rete integrata di difesa aerea

L’offerta militare turca prevede la combinazione di due sistemi complementari: Hisar-O+ per la copertura a medio raggio e Siper per quella a lungo raggio. Questo doppio livello di protezione permetterebbe al Bangladesh di modernizzare significativamente la propria architettura di difesa, ancora basata su tecnologie obsolete. Ankara, nel frattempo, consolida il proprio ruolo come fornitore militare nel subcontinente, dove è già il secondo esportatore di armi dopo la Cina.

Più di un accordo militare: Ankara punta al mercato asiatico

Le implicazioni dell’intesa superano il settore difesa. Il governo turco guarda al Bangladesh anche come potenziale piattaforma industriale e logistica per accedere al mercato asiatico. Le discussioni in corso includono temi legati al trasferimento tecnologico e alla creazione di joint venture, che potrebbero coinvolgere settori strategici come l’edilizia, la farmaceutica, il tessile e i materiali da costruzione. Dacca, con una popolazione in crescita e una domanda interna in espansione, è destinata a diventare entro il 2030 uno degli otto maggiori mercati di consumo a livello globale.

Il rafforzamento dei legami con Dacca rientra in un percorso più ampio. Negli ultimi anni, Erdogan ha intensificato la diplomazia turca in Asia attraverso visite di alto profilo e nuovi partenariati. Per Ankara, la costruzione di un’influenza regionale in Asia rappresenta una leva importante per accrescere la propria rilevanza nello scenario multipolare emergente.

Non è solo un accordo: è un segnale. Ankara vuole contare, anche lontano da casa.