“Heil Putin!”. Questo il surreale titolo apparso sull’ultimo numero del rotocalco turbomondialista e liberal progressista L’Espresso. Rotocalco che, oltretutto, presenta un’immagine di un braccio teso con i colori della bandiera russa.
Con tutta evidenza si tratta della solita, logora e aberrante propaganda dell’Occidente, anzi dell’Uccidente liberal-atlantista, il quale uccidente bolla puntualmente come novelli Hitler tutti i presidenti che non siano allineati al nuovo ordine mondiale a stelle e strisce, e che magari anzi osino opporre resistenza alla violenza dominatrice della civiltà del dollaro. Secondo il discorso propagandistico uccidentale Hitler erano indistintamente Gheddafi e Saddam, Milosevic e Assad. Insomma, appunto, tutti i presidenti che hanno provato, per una via o per un’altra, a resistere all’imperialismo umanitario e ai bombardamenti etici dell’Uccidente liberal-atlantista.
Una fallacia argomentativa che continuano a ripetere
Il filosofo politico Leo Strauss parlava giustamente di “reductio ad Hitlerum“. Si riduce ideologicamente al rango di nuovo Hitler il presidente dello Stato che, di volta in volta, si decide di aggredire imperialisticamente. E ciò di modo che l’invasione preordinata per fini imperialistici possa apparire all’opinione pubblica millimetricamente manipolata come un intervento umanitario e come un’azione di liberazione. Ubi Hitler, Ibi Hiroshima: dove c’è Hitler, deve poi esserci puntualmente Hiroshima.
In tal guisa le bombe della civiltà del dollaro appaiono sempre indebitamente come umanitarie, i missili come democratici, gli embarghi come terapeutici, l’imperialismo come etico. La stessa narrativa dei diritti umani da asporto figura a tutti gli effetti come la foglia di fico con cui l’imperialismo a stelle e strisce giustifica le proprie malefatte e i propri crimini su scala planetaria.
Riscrivono anche la storia
Nulla di nuovo, dunque, se anche Vladimir Putin viene attualmente presentato dal discorso propagandistico come il novello Hitler, con però una forzatura ulteriore rispetto al solito, dacché fu proprio la Russia a liberare l’Europa dal nazismo. Fu l’Unione Sovietica con l’Armata Rossa a liberare l’Europa dal crimine nazista. Anche questo aspetto, tuttavia, è stato già da tempo rimosso dalla narrativa propagandistico hollywoodiana, che presenta la liberazione dell’Europa dal nazismo come se fosse stata realizzata dagli americani soltanto. Curiosamente, tuttavia, l’Occidente, che si presenta fieramente resistente ai nuovi alfieri del presunto nazismo contemporaneo, non bolla mai come nuovo Hitler, ad esempio Netanyahu o gli altri criminali amici dell’Occidente stesso. E addirittura può supportare a cuor leggero l’Ucraina del battaglione Azov.
RadioAttività, Lampi del Pensiero Quotidiano | Con Diego Fusaro










