Il mitico ex pilota della Rossa torna nei racconti di quanto accadde tanti anni fa a Monza: spuntano retroscena sconosciuti ai più
Non c’è giorno, non c’è settimana, non c’è mese o anno in cui ciascun appassionato della Ferrari (ma la partecipazione emotiva del ricordo coinvolge in realtà anche i tifosi di altre scuderie, nonché tutti coloro che seguono lo sport) non pensi a quella maledetta mattina del 29 dicembre del 2013. Quella in cui Michael Schumacher, sulle nevi di Meribel, nelle Alpi francesi, rimase gravemente ferito in un incidente su una pista da sci.

Una incidente che ben presto assunse contorni drammatici derivanti dalle notizie diffuse a mezzo stampa dalla sua famiglia, che era sul posto assieme al fuoriclasse delle quattro ruote: coma farmacologico. Con tutte le conseguenze del caso. Tra cui due interventi neurochirurgici e una riabilitazione lunga, difficile e misteriosa.
Infatti ancora oggi, a quasi 12 anni di distanza dalla tragedia, poco si sa e poco si conosce delle reali condizioni fisiche del 7 volte campione del mondo, protetto da più di un decennio dalla grande riservatezza dei suoi cari, che hanno garantito a Schumi le migliori cure possibili nella dorata residenza di Gland, in Svizzera.
Ecco che allora, per certi versi, conviene ricordare il campione per le sue incredibili gesta in pista, per gli innumerevoli record battuti, per i 5 mondiali consecutivi (primato che ancora resiste) nel campionato piloti a bordo di quella Ferrari che mai come nel nuovo millennio si era mostrata così bella e vincente.
Parlare quindi dello Schumacher pilota significa ricordare le tantissime vittorie, condite da qualche caduta e da qualche inaspettato incidente, uno dei quali avvenne proprio sulla pista di Monza, quella tanto cara ai tifosi della casa di Maranello.
Schumi e il ‘misterioso’ incidente di Monza: il racconto
Nell’estate del 2004, nella settimana antecedente il Gran Premio di Monza, il fuoriclasse tedesco e gli alti piloti con i rispettivi tecnici al seguito si recarono proprio nell’Autodromo brianzolo per i consueti (all’epoca) test in vista del weekend di gara vero e proprio.

Col titolo iridato già in tasca con un certo anticipo (il teutonico aveva vinto ben 12 corse, con l’aggiunta di un ritiro e di un secondo posto), l’occasione si presentava propizia per regalare al popolo della Rossa l’ennesima gioia di una stagione trionfale. Che poi sarebbe stata l’ultima delle 5 consecutive con un pilota Ferrari campione iridato. Nemmeno a dirlo, nella corsa del 12 settembre 2004 vinse proprio il cannibale ex Benetton.
Nei suddetti test accadde però qualcosa che non fu mai definitivamente chiarito. Né nella dinamica nè nelle reali conseguenze per il pilota. Sfrecciando sul rettilineo finale di Monza a 340 km/h, la Ferrari di Schumi finì fuori pista per lo scoppio di una gomma.
Il botto fu tremendo, col tedesco uscito però fortunatamente illeso dalla vettura, ma l’episodio fu oggetto di un’attenta analisi, il giorno successivo, sulle colonne de ‘La Gazzetta dello Sport’. Che ne parlò in questi termini.
Il confronto tra la tesi della Gazzetta e quella della Bild
La ‘Rosea‘ spiegò che il pluridecorato pilota perse il controllo della F2004 a metà rettilineo, per poi sbattere violentemente contro il muretto dei box a destra, rimbalzando in pista e terminando la folle corsa vicino alla prima variante, a poco distanza dal cartello ‘150‘.
Schumacher uscì dalla monoposto con le sue gambe per poi sdraiarsi a terra e attendere l’arrivo dei medici, salendo sulla vettura dei dottori e rientrando ai box.
Secondo la ‘Bild‘- noto quotidiano tedesco – l’incidente sarebbe stato però ben più grave di quanto descritto, al punto che il campione perse i sensi per qualche secondo, prima di riprendersi completamente.
Questa tesi fu respinta con decisione dalla Ferrari, ma la stampa tedesca continuò, riportando a supporto della sua tesi – che metteva in dubbio perfino lo scoppio della gomma – la testimonianza diretta di Juan Pablo Montoya, pilota Williams, che vide la Ferrari del tedesco perdere dei pezzi prima dell’impatto.










