“Le Azzurre meritano un applauso scrosciante perché è stato un Europeo meraviglioso”. Così Xavier Jacobelli, intervenuto ai microfoni di “Radio Radio Mattino – Sport e News”, ha aperto il suo editoriale con parole semplici ma cariche di significato. L’Italia femminile ha incantato in questo Campionato Europeo 2025, tornando dopo 28 anni tra le migliori quattro del continente.

Un traguardo storico, frutto di cuore, qualità tecnica e coesione, che ha raggiunto l’apice nella semifinale contro l’Inghilterra campione in carica.
“Ieri sera è stata protagonista di una prova davvero eccezionale per quanto concerne l’aspetto tecnico-agonistico di un gruppo che, una volta di più, ha dimostrato quanto forte sia la sua unione”.

Una grande partita contro una grande squadra

La cronaca conferma le parole del giornalista: le Azzurre di Andrea Soncin hanno saputo osare, non limitandosi a difendere. Al 33’, dopo una bellissima azione sulla destra costruita da Caruso e Cantore, è stata Barbara Bonansea a portare in vantaggio l’Italia con un sinistro micidiale.

“È evidente che la prestazione delle Azzurre poteva essere sancita da una meritata qualificazione alla finale, così come l’Inghilterra l’ha meritata perché ha avuto la forza di rimontare il vantaggio iniziale”.
Un vantaggio che aveva fatto sognare, ma che è stato annullato al 96’, quando Agyemang ha approfittato di un rimpallo in area. Un gol arrivato poco dopo che Severini aveva fallito il possibile 2-0.

“C’è stato anche l’infortunio di Cristiana Girelli, che è la giocatrice più rappresentativa della Nazionale”. Non c’è dubbio: un’assenza pesante che, al 60° minuto, ha cambiato gli equilibri del match. Ma l’Italia ha continuato a combattere, sfiorando l’impresa. La resistenza è durata fino al 117’, quando l’arbitra Martincic ha assegnato un rigore molto discutibile per un presunto fallo su Kelly. Giuliani ha intuito e parato, ma sulla respinta l’inglese è stata la più lesta. E lì, al minuto 119, è svanito tutto. Ma non la dignità.

Una crescita che non si ferma qui

Secondo il direttore, la vera eredità di questo Europeo è la crescita costante e strutturata del movimento azzurro. “Rimane la constatazione di una crescita esponenziale della Nazionale, e andrà a merito del lavoro di Soncin. E questo schiude orizzonti rosati.”

Un progresso che parte da lontano e che oggi trova conferme anche nei numeri. “Vi passo un dato: 49 sono state le giocatrici del campionato italiano di Serie A in campo tra le 12 rappresentative in lizza all’Europeo. È un dato molto significativo. Soltanto la Premier aveva presentato un numero maggiore di giocatrici militanti nel massimo campionato inglese.”
Un confronto che restituisce tutta la portata dello sviluppo del calcio femminile italiano, ormai sempre più centrale anche a livello europeo.

Oltre al campo, resta l’eco che questa avventura ha generato: un’attenzione che forse non si era mai vista prima, come evidenziato dallo stesso Jacobelli. “Presumo che i dati degli ascolti televisivi saranno molto interessanti. Questa partecipazione così entusiasmante si rivelerà un volano per garantire uno sviluppo ulteriore al movimento del calcio femminile.”

Una crescita che riguarda non solo le atlete, ma l’intero sistema sportivo e culturale intorno a loro. L’Italia, oggi, è un paese che guarda al calcio femminile con occhi nuovi, con orgoglio e con futuro.

Italia femminile: L’inizio di qualcosa di grande

L’Italia esce di scena, ma non scompare. “Solo applausi per le Azzurre, in tutto il torneo sono state straordinarie. Ma questo è solo l’inizio: anche grazie al lavoro di Soncin, questo gruppo regalerà agli italiani tante altre emozioni.”

E allora, mentre scendono le lacrime e le luci si spengono sul prato di Ginevra, resta una certezza: le Azzurre non hanno perso. Hanno vinto qualcosa di più grande: un posto nel cuore degli italiani.