Dolori lancinanti, sedici persone in ospedale, allenamento annullato e una richiesta formale di rinvio della gara di ritorno. Il rientro da Genova della Salernitana, dopo la sconfitta subita contro la Sampdoria, si è trasformato in un’emergenza sanitaria che rischia di condizionare l’epilogo della stagione. Il club parla di “situazione grave” e chiede alla Lega di intervenire.

Pranzo a sacco, cosa non è andato

Tutto comincia a poche ore dalla fine del match d’andata contro la Sampdoria, con un volo charter partito da Genova e diretto a Salerno. A bordo dell’aereo, ai tesserati della Salernitana viene consegnato un pasto d’asporto contenente anche del riso, preparato su indicazione del nutrizionista della squadra. Poco dopo il decollo iniziano i primi malesseri. “Scene da incubo”, raccontano fonti interne al gruppo, con calciatori e membri dello staff colti da forti dolori addominali, vomito e dissenteria. All’arrivo all’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi, la situazione è drammatica: quattro ambulanze e diversi mezzi privati conducono ben sedici persone negli ospedali di Salerno e Battipaglia.

Indagini in corso: il nodo della conservazione

Nel corso della mattinata, agenti della Polizia di Stato si sono presentati presso l’hotel genovese che aveva ospitato la squadra. La direzione della struttura ha dichiarato che i pasti erano stati preparati espressamente su richiesta del nutrizionista granata, ma ha anche ammesso che potrebbero esserci stati problemi nella fase di conservazione, una variabile che avrebbe alterato la qualità degli alimenti. La ricostruzione alimenta un interrogativo inquietante: com’è possibile che, a questo livello, non si siano adottate tutte le precauzioni necessarie per garantire la sicurezza del cibo destinato a una squadra professionistica?

La Salernitana non ci sta: chiesto il rinvio

Travolta dall’emergenza, la Salernitana ha immediatamente sospeso l’allenamento programmato e diffuso un comunicato in cui parla senza mezzi termini di “grave intossicazione alimentare” che ha colpito ventuno membri del gruppo squadra. La società ha anche inoltrato alla Lega Serie B una formale richiesta di rinvio della gara di ritorno, prevista per venerdì 20 giugno. “Molti calciatori e lo staff, al momento, non sono in grado neppure di presentarsi al centro sportivo per riprendere la preparazione”, ha dichiarato l’amministratore delegato Maurizio Milan. “Siamo sinceramente provati da una serie di avvenimenti che rischiano di minare il sereno avvicinamento della squadra agli ultimi e fondamentali minuti della stagione”.

Un finale di stagione sospeso

Nel frattempo, il club ha attivato tutte le procedure per tutelare la salute dei tesserati e informato le autorità sanitarie e giudiziarie competenti. Restano ancora alcuni calciatori in osservazione negli ospedali, mentre si attendono i risultati delle analisi tossicologiche sugli alimenti consumati. La Lega Serie B ha aperto a una valutazione della richiesta di rinvio, ma la decisione ufficiale non è ancora arrivata. In gioco, però, non c’è solo un risultato sportivo, ma la credibilità di un sistema chiamato a garantire condizioni eque anche nel momento più delicato della stagione.