Accuse a Marc Marquez dopo la vittoria netta e meritata al Gran Premio corso lo scorso weekend al Mugello. Ecco cosa è successo.
Una vittoria meritata ed anche scacciapensieri quella di domenica scorsa per Marc Marquez. Il pilota spagnolo ha allungato in classifica sui rivali dominando il GP d’Italia, tenutosi come da tradizione sul circuito del Mugello. Una pista che per Marquez negli ultimi anni era stata poco fortunata, mentre il 22 giugno scorso si è preso una rivincita sonora.

Un trionfo in casa del suo compagno di scuderia Pecco Bagnaia, autore di una buonissima gara, piena di tentativi iniziali di scavalcare i rivali e portarsi al primo posto nella corsa. Purtroppo il pilota torinese non è riuscito nell’intento, perdendo velocità nel finale e terminando al quarto posto: meglio di lui i fratelli Marquez e un altro italiano, Fabio Di Giannantonio, della VR46 Racing.
Nonostante, come già detto, il successo di Marquez sia stato netto e assolutamente giusto, sono arrivate delle avvisaglie pericolose nei confronti dell’ex Honda. Il centauro di Cervera è stato richiamato per ben due volte dopo la corsa da Simon Crafar, ex pilota ed oggi responsabile del FIM MotoGP Stewards Panel. Dunque con l’obiettivo di analizzare le presunte irregolarità su pista.
Contatto Marquez-Bagnaia: lo spagnolo ha rischiato di perdere punti al Mugello
Tutto nasce da un contatto avvenuto all’uscita dalla curva Borgo San Lorenzo tra la ruota anteriore di Bagnaia e la posteriore di Marquez. Quest’ultimo ha attaccato all’interno per poi rimanere cucito nel cordolo, non aprendo subito il gas per privilegiare la traiettoria ideale sacrificando un po’ di velocità in uscita di curva.

Una manovra che la Direzione di gara, guidata proprio da Crafar, ha voluto analizzare per bene. Marquez è stato interpellato privatamente per ben due volte, così come Pecco Bagnaia ha avuto un colloquio con lo stesso Crafar nel post-gara. Il rischio per l’iberico era quello di una colpevolezza nel contatto con il compagno di scuderia e dunque la possibile perdita di secondi e di punti in classifica.
Intervistato dopo questo confronto con la Direzione, Marquez ha lasciato comunque trasparire serenità: “La MotoGP è così, a Crafar piace parlare con i piloti, ma devo dire che è un approccio corretto, non si va in Direzione Gara solo per essere penalizzati, ma anche per discutere e confrontarsi“. Ma il timore di subire una penalità era piuttosto forte, nonostante la prova di Marquez sia risultata pulita ed assolutamente nei limiti.
“Mi hanno detto che quando uno sorpassa deve andare un po’ largo per lasciare spazio per un incrocio. Ma se io entro in curva con un certo angolo devo fermare la moto per fare la mia traiettoria” – ha concluso Marquez, poco concorde con le lievi critiche mosse da Crafar sempre in merito al contatto con Bagnaia.