L’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) ha affermato che l’Iran non possiede un ordigno nucleare e non è vicino a costruirne uno. Pur riconoscendo irregolarità nell’arricchimento dell’uranio (fino al 60%), ha chiarito che un’arma richiederebbe ancora anni. Anche 17 agenzie di intelligence statunitensi confermano che non esiste alcuna minaccia nucleare imminente da parte iraniana.
Il dilemma dei bombardamenti
Se non esiste una “pistola fumante”, su quali basi si possono giustificare minacce o attacchi all’Iran? Non ci sono prove concrete, solo motivazioni politiche. Se ogni potenziale pericolo giustificasse un attacco, si dovrebbero bombardare decine di Paesi. Questa operazione appare invece mirata a delegittimare il regime iraniano, usando un pretesto di sicurezza inesistente.
Ci si chiede perché all’Iran sia vietato sviluppare l’arma nucleare, mentre altri Paesi (si pensi a Cina, Pakistan o Israele) non subiscano restrizioni simili. L’Accordo nucleare di Obama e le ispezioni dell’AIEA sono valide per l’Iran, ma non vengono fatte per Israele, che dichiara di non possedere armi atomiche senza verifiche indipendenti. Questo crea una pericolosa disparità di trattamento.
USA in continuità con Israele
L’intervento americano a favore di Israele, nonostante le accuse di crimini di guerra rivolte a Netanyahu, appare incoerente. Il premier israeliano è stato infatti incriminato dal Tribunale Penale Internazionale di Roma, ma continua a ricevere il sostegno politico occidentale, anche a livello di scambi diplomatici di alto profilo. È emerso che un ospedale a ‘Tiravip’ è stato danneggiato, ma solo una parte dismessa vicino a un obiettivo militare: nessuna vittima grave. Nonostante ciò, Israele ha promesso vendetta, nonostante le operazioni militari abbiano già causato la morte di circa 60.000 palestinesi e violino spazi aerei di diversi Paesi. L’azione militare israeliana (bombardamenti in Siria, Libano, Palestina, Iran) sta violando leggi internazionali. Se commessa da altri Stati, verrebbe condannata. Ma Israele gode di un trattamento speciale, poiché criticarlo viene spesso etichettato come antisemitismo.
In ultima battuta, Mario Tozzi osserva come Netanyahu dovrebbe essere arrestato e processato e che il diritto internazionale debba applicarsi uniformemente.