In Italia il problema dei salari troppo bassi è centrale. Mentre falliscono referendum con quesiti inerenti al lavoro, ma che non avrebbero modificato di un euro le entrate dei dipendenti, gli altri Paesi europei lasciano l’Italia in fondo alle classifiche inerenti la crescita di salario e il potere di spesa negli ultimi 20 anni. Un problema quello degli stipendi bassi che ha radici profonde e deriva da due principali fattori, enumerati dal Professor Rinaldi:
“Il fatto è che purtroppo siamo ancora nelle mani di moltissime multinazionali, che sfruttano una globalizzazione senza regole da più di 30 anni. Questo permette a pochi soggetti estremamente forti, di poter fare il bello e il cattivo tempo senza pagare le tasse; questo è il vero problema. Ci vorrebbe una norma semplicissima, utile a fare in modo che se tu operi in un Paese, in Italia, e vendi dalle cannucce, delle scarpe o qualsiasi altra cosa, devi pagare esattamente le tasse che pagano tutti quanti i commercianti in Italia”.
Decisivi sono stati i parametri di adozione dell’Euro, ma non solo.
“Quando tanti anni fa, insieme a qualche mio amico, sostenevamo che con l’adozione dell’Italia dell’Euro sarebbe stata a vantaggio della Germania. In un contesto del genere per l’Italia l’unica maniera per poter essere competitiva in un contesto globalizzato, è svalutare il costo del lavoro, cioè pagare di meno gli operai. Io faccio l’esempio classico anche agli studenti, ve lo ricordate qualche anno fa il problema dell’Electrolux?
L’azienda italiana che produce sia frigoriferi che lavatrici. Sempre per effetto della globalizzazione, del mercato unico, dell’Unione Europea, la proprietà è andata e gli ha detto – cari signori, noi non siamo più competitivi perché questi lavatrici, questi frigoriferi costano 50 euro di più rispetto a quanto dovrebbero costare, perché noi paghiamo gli stipendi così, quindi noi ci trasferiamo in un altro paese dell’Unione Europea (mi sembra in Polonia), dove possiamo recuperare quei 50 euro perché li paghiamo di meno. Che facciamo? Chiudiamo o abbassiamo gli stipendi a voi per poter essere competitivi? Avete capito? Quindi, praticamente, per poter essere competitivi nell’ambito dell’area euro bisogna svalutare i salari”.