JUVE TRASCINATA DAGLI EROI ‘PROVVISORI’ KOLO MUANI E CONCEIÇÃO – L’esordio al Mondiale per Club contro l’Al Ain è stato poco più di una formalità per la Juventus. Alla Audi Field di Washington, i bianconeri hanno imposto sin da subito ritmo, qualità e aggressività, archiviando il match già nel primo tempo. A segno Kolo Muani (doppietta), Chico Conceição (doppietta) e Kenan Yildiz: tre volti giovani, freschi, internazionali, che simboleggiano alla perfezione la nuova Juventus targata Tudor.

Il tecnico croato ha chiesto un approccio aggressivo, ha ottenuto una Juve fluida, verticale, precisa, dove i meccanismi di gioco si stanno via via affinando. Braccetti che accompagnano l’azione, scambi nello stretto, esterni propositivi e sotto-punta capaci di creare superiorità numerica: “Un’impronta chiara, già vista nel suo Verona”, scrivono in molti.

Juve, Conceição e Kolo Muani: stelle in prestito, futuro incerto

Ma mentre i tifosi applaudono la prestazione, la dirigenza osserva con attenzione un altro aspetto: la questione prestiti. I due grandi protagonisti del match contro l’Al Ain non sono ancora di proprietà della Juventus. Una variabile che complica la pianificazione del futuro.

Chico Conceição, autore di una prestazione scintillante, è arrivato la passata stagione in prestito oneroso. Il problema? Il cartellino è valutato 30 milioni di euro dal Porto, la sua società d’origine. Una cifra importante che impone riflessioni: “Sarà interessante capire quali saranno le decisioni della Juventus. Il riscatto è in ballo, ma serve una strategia precisa per non disperdere un talento così”, ha osservato Xavier Jacobelli nel suo consueto editoriale mattutino su Radio Radio Mattino – Sport e News.

Discorso simile – ma ancora più complicato – per Kolo Muani. Per l’attaccante francese del PSG, anche lui approdato a Torino con la formula del prestito lo scorso gennaio, la valutazione del suo cartellino tocca gli 80 milioni. Impossibile, per ora, pensare a un acquisto a titolo definitivo.

“È evidente l’intenzione della Juventus di provare a trattare una proroga del prestito per un’altra stagione. L’acquisto definitivo, oggi, è impraticabile”, ha spiegato ancora Jacobelli, sottolineando come il club dovrà muoversi con lungimiranza per non perdere quanto di buono si sta costruendo.

Jacobelli: “Juve cantiere aperto, ma lo spirito è rinato”

L’editoriale di Xavier Jacobelli su Radio Radio fotografa con lucidità la situazione attuale del club: “In proiezione 2025-2026, questa Juventus è un cantiere aperto. Il Mondiale per Club deve dare delle risposte, e le darà sicuramente, sui piani di rafforzamento della rosa”.

Secondo il giornalista, Tudor ha già riportato entusiasmo: “Ha ridestato lo spirito bianconero, sia con la qualificazione in Champions League, sia con questa ottima partenza nel Mondiale per Club”. Ma ha anche evidenziato la necessità di valutazioni precise al termine del torneo, per dare una direzione definitiva al progetto.

Nella lista dei nomi su cui puntare in futuro, Jacobelli include anche Yildiz, Locatelli, Di Gregorio – quest’ultimo riscattato dal Monza e già titolare – segno di un mix tra giovani talenti da blindare e certezze su cui costruire.

Talento sì. Certezze? Non ancora

La Juventus di Tudor è bella, affamata e in netta crescita. Ma anche fragile sotto il profilo progettuale. Il match contro l’Al Ain ha confermato che i singoli fanno la differenza, ma solo una gestione strategica potrà far sì che i protagonisti di oggi restino tali anche domani.

In attesa di affrontare sfide più probanti (l’occhio va all’impegno contro il Manchester City del prossimo giovedì) – e capire le reali ambizioni in questo Mondiale per Club – resta una certezza: la Juve è tornata a emozionare. Ora bisogna evitare che si tratti solo di una parentesi.