Sblocchiamo ricordi: multato un senzatetto per “non essere rimasto a casa”

A distanza di anni, fanno ancora male e impattano nel cuore di tutti le immagini e i ricordi del periodo tremendo della Pandemia di Covid, con tutte le sue annesse controversie. Dal Lockdown, fino alle mascherine passando per l’obbligo vaccinale: è normale vedere un senza tetto essere multato perché era in giro “invece di stare a casa”? Di base no, ma in quei mesi il mondo girava davvero al contrario.

Una ferita ancora sanguinante“: questa la definizione di quel periodo da parte della giornalista Martina Pastorelli, che in diretta su “Un Giorno Speciale” ha delineato il quadro sociologico e controverso di quei mesi terribili.

Pastorelli: “Durante la Pandemia, se non eri complice venivi direttamente escluso dal patto sociale. Aspettiamo ancora delle scuse”

“Parlando della Pandemia, il filosofo Giorgio Agamben ha scritto che la nostra società non aveva forse mai raggiunto un grado così estremo di efferatezza, di irresponsabilità e di disfacimento, e sono d’accordo, Ed è una ferita ancora sanguinante, perché tuttora non abbiamo mai sentito una parola di presa d’atto che quello che è stato fatto è stato esagerato (per usare un eufemismo). Non abbiamo mai sentito una parola di scuse: quello che è accaduto è rimasto impunito“.

L’excursus sociologico: “Agamben parlava di individui, anzi di un’intera società vista le dimensioni, che si è fatta complice di un delitto in cui il Reo era assente, ed è tuttora assente. Per assurdo, una società di complici è più oppressiva e soffocante di qualsiasi dittatura, perché chi non partecipa della complicità, cioè il non complice, è puramente e semplicemente escluso dal patto sociale, non ha più luogo nella città. Questo l’abbiamo visto succedere e questo ahimè rischia di succedere di nuovo, non solo sul fronte sanitario, ma da tutti i punti di vista. Guardiamo al modo in cui vengono affrontati anche i temi bellici ad esempio… C’è una società di complici, anche nei media, che sostiene e che promuove una certa narrazione. E chi non la pensa in questo modo è escluso dal consenso sociale; non ha diritto di parola. Un domani chissà cos’altro potrà accadere

ASCOLTA L’INTERVENTO PER INTERO SU “UN GIORNO SPECIALE” – CON FRANCESCO VERGOVICH E FABIO DURANTI