Lepore “festeggia” il Ramadan sui social ▷ Sorrentino: “Ci sta solo prendendo per i fondelli”

Il 1° marzo 2025, il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, ha pubblicato un video sul suo profilo Instagram per augurare un buon inizio di Ramadan alla comunità musulmana locale. Nel messaggio, iniziato con “Salam aleikum”, Lepore ha sottolineato l’importanza del mese di digiuno, raccoglimento e preghiera, concludendo con “Ramadan Mubarak”. Diverse le polemiche scaturite dopo il video diffuso via social. La critica? Per le festività cristiane nessun accenno ad auguri di questo genere. Ostentazione o augurio sincero?

Giulia Sorrentino ha commentato l’episodio ai microfoni di Lavori In Corso: “Voglio essere rapido. Intanto, associo questa situazione alle parole di Landini, che cerca il consenso in un certo tipo di immigrazione. In fondo, appartengono più o meno alla stessa famiglia politica.

Qual è il problema? Lepore è quanto di meno patriottico si possa immaginare. Il punto è che nel suo modo di agire si manifesta un bias cognitivo sul concetto di inclusione. Attenzione: il bias cognitivo va spiegato. Esiste un problema sostanziale, ovvero che per la sinistra e per una certa politica l’inclusione viene concepita in un modo tale che alla fine siamo noi italiani a diventare gli esclusi.

Con tutto il rispetto per chiunque, inclusione e integrazione sono concetti che devono seguire alcune regole. Primo: non sempre sono possibili. Secondo: devono avvenire in modo equilibrato. Terzo: prima vengono gli italiani. E non per una questione razzista – non c’è alcuna forma di razzismo in questo – ma semplicemente per un principio di identità nazionale.

Quanto all’identità nazionale, in Lepore io non l’ho mai vista. Non mi sono mai riconosciuta in una persona come lui, e fortunatamente significa che sto ancora abbastanza bene. Ecco, io vorrei… “Perché non sei di Bologna, ecco perché non ti ci rivedi!” – si potrebbe obiettare. No, non è solo questo. Non mi sono riconosciuta in lui neanche quando ha preso posizione sugli ebrei e ha sventolato la bandiera della Palestina.

Per me, Lepore non sta realmente integrando: sta includendo solo chi vuole lui. E non c’è comunità più ghettizzata degli ebrei in questo secolo. So che oggi stare dalla loro parte può essere impopolare, ma non mi interessa minimamente. Essere ebrei non deve essere considerata una sfortuna, ma un motivo di orgoglio. Se Lepore vuole essere davvero inclusivo, allora o mette entrambe le bandiere o non ne mette nessuna. Altrimenti, ci sta solo prendendo in giro“.