L’Europa si riarma con Rearm Europe.
Deciso dalla Commissione europea, il progetto per investire 800 miliardi di euro in spese militari non passerà per il voto dei parlamentari eletti. Questo grazie all’articolo 122 del TFUE, che von der Leyen ha sfruttato a detta sua per accelerare il processo ed evitare i lunghi dibattiti in aula. Questa scelta è solo l’ultima di una serie di “ostacoli sorpassati”. Ursula von der Leyen aveva in precedenza rassicurato anche sull’ingente costo, dicendo che il riarmo non avrebbe subito i limiti del Patto di Stabilità. La spesa per i cittadini rimane: si farà debito.
Quello che ha invece votato il Parlamento europeo, decretando un sì, è il “libro bianco sul futuro della difesa europea”. I deputati non votano infatti direttamente il piano di riarmo, ma una risoluzione sugli indirizzi in materia di difesa e riarmo.
Prima del voto, Roberto Vannacci è intervenuto per criticare il piano europeo.
“Oggi la signora von der Leyen è Polifemo e io mi chiamo Nessuno. E posso dirvi con assoluta certezza che il libro bianco è un cavallo di Troia. Perché chi è il nemico? E quali sarebbero gli scenari strategici? La Russia spende in termini assoluti, in difesa, due volte e mezzo in meno di quanto lo spenda l’Unione Europea. Negli ultimi tre anni ci avete dipinto una Russia infognata nel Donbass e che perde di fronte a un modesto avversario come l’Ucraina. E oggi ce la volete dipingere come il nemico dell’intera Unione Europea? Fate pace con il cervello. La realtà è che Bruxelles vuole ingoiare la sovranità nazionale con la scusa e il pretesto della differenza comune“.
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