“Segui i soldi…”. E così ha fatto Donald Trump con USAID, l’Agenzia degli Stati Uniti per lo Sviluppo Internazionale.
Il tycoon ha mandato in congedo migliaia di dipendenti dell’apparato statunitense che da anni avrebbe favorito il “rafforzamento della democrazia” in tutto il mondo. Nella realtà, sembrava invece ricalcare il concetto della vecchia e nota dottrina Truman, che dal dopoguerra prometteva di combattere le insurrezioni comuniste nel mondo, facendo eventualmente anche pressione sui governi affinché evitassero contatti con tali ambienti. La carta ricatto ai tempi fu il piano Marshall, che concedeva ai Paesi prestiti e finanziamenti per la ripresa economica.
Stando a diverse fonti e inchieste, USAID avrebbe promosso negli anni ideologie ben precise all’estero. Il Washington Free Beacon spiegava nel 2023 che, sotto l’amministrazione Biden, l’USAID avrebbe speso 1 milione di dollari per “aiutare le persone disabili nel paese dell’Asia centrale del Tagikistan a diventare leader del clima”. Il Wall Street Journal raccontava di come il Dipartimento di Stato avesse promosso spettacoli drag queen in Ecuador. Oppure è stato lo stesso Mike Johnson di recente a lamentare il fatto che gli americani avrebbero speso 100 milioni in tasse perché l’USAID promuovesse l’ateismo in Nepal. Tramite il sito ufficiale sulla spesa pubblica americana, si scopre che l’agenzia in questione versava milioni di dollari a Politico, New York Times e altre testate giornalistiche.
“Quindi, a quanto pare, l’USAID ha finanziato l’ultra-progressista Politico a Bruxelles e fondamentalmente tutti i media di sinistra in Ungheria sotto la precedente amministrazione statunitense”, scrive su X Viktor Orban su quella che Trump stesso definisce “lo scandalo forse più grande di tutti i tempi”.
Ma dell’USAID si è parlato qualche mese fa anche in una maxi inchiesta giornalistica che ha coinvolto più giornali internazionali, tra cui uno italiano: il Fatto Quotidiano.
L’inchiesta sull’OCCRP
Tanti dei finanziamenti del governo USA sarebbero arrivati, tramite Dipartimento di Stato e USAID, all’OCCRP (Organized Crime and Corruption Reporting Project), ovvero una delle organizzazioni di giornalismo investigativo più grandi al mondo, che negli anni ha pubblicato varie inchieste, ad esempio, sulla Russia e relativamente poche sugli States. Da questi ultimi, stando all’inchiesta, l’Organizzazione avrebbe ricevuto, dalla sua creazione, nel 2008, al 2023, “almeno 47 milioni di dollari”.
L’articolo del Fatto Quotidiano riporta le parole di Drew Sullivan, co-fondatore dell’OCCRP, che dal canto suo afferma che questi finanziamenti (dal 2014 al 2023 costituiscono, dice lui, quasi il 50% dei ricavi), non avrebbero influenzato le decisioni editoriali. Poi però si legge nell’articolo che Sullivan avrebbe risposto così alle domande della maxi inchiesta: “Durante la procedura per la richiesta dei fondi dobbiamo identificare qualcuno che sia responsabile per la gestione del finanziamento, e dunque il governo non ha alcun controllo sul nostro processo editoriale e sulla selezione del direttore. Se non gli piace – la persona scelta da Occrp, ndr -, non ci concedono il finanziamento”.
Così, l’accusa è che, negli anni, alcuni scoop internazionali uscivano e altri molto meno. Ne parla anche il giornalista Micheal Shellenberger, aggiungendo inoltre che “Sembra che la CIA, l’USAID e l’OCCRP siano stati coinvolti nell’impeachment del Presidente Trump, in modo simile alle operazioni di cambio di regime che tutte e tre le organizzazioni svolgono all’estero”.
Nel video pubblicato da Shellenberger si sente Sullivan dichiarare che “Probabilmente siamo stati responsabili di circa cinque o sei paesi che hanno cambiato governo. Abbiamo fatto in modo che le persone, i primi ministri, fossero incriminati o cacciati”.
Guarda qui il video del giornalista statunitense sottotitolato in italiano.