L’urna di Nyon ha dato il suo verdetto: la Roma di Ranieri incontrerà l’Athletic Club di Bilbao negli ottavi di finale dell’Europa League. Appuntamento giovedì 6 marzo per il match d’andata all’Olimpico; il ritorno la settimana dopo nei paesi baschi, nel meraviglioso stadio San Mamés, lo stesso impianto che il prossimo 21 maggio ospiterà la finale del torneo.
Una coincidenza che ha un significato importante per entrambe le squadre impegnate in questo scontro a eliminazione diretta: i baschi hanno l’obiettivo di arrivare a giocare una finale che manca dal 2012, a maggior ragione considerando che si disputerà a casa loro; la Roma ha il sogno di arrivare a Bilbao per riprendere ciò che Taylor e il destino gli hanno rubato a Budapest nel 2023.
Da Bilbao… A Bilbao dunque. In un impegno che non sarà per niente facile per gli uomini di Ranieri. L’Athletic è probabilmente una delle squadre più forti di tutta la competizione, sia per rendimento che per individualità. E i risultati di questa stagione lo confermano.
Occhio Roma, l’equilibrio tattico dell’Athletic Bilbao può essere una minaccia

Ernesto Valverde, vecchia conoscenza del mondo giallorosso in qualità di ex allenatore del Barcellona affrontato nel 2018 (quello del 3-0…), ha organizzato la sua squadra in modo perfetto, all’insegna dell’equilibrio fra attacco e difesa. I risultati sono stati più che buoni. In campionato, i baschi sono reduci da una striscia di 15 partite consecutive senza sconfitte e al momento occupano il quarto posto della Liga con 45 punti, a -6 dai blaugrana capolisti.
12 vittorie, 9 pareggi e solo 3 sconfitte: un rendimento certamente di tutto rispetto, che li attesta come 3° nella classifica delle migliori difese con 21 gol subìti (dopo l’Atletico Madrid – 16 – e Getafe – 18). L’organizzazione tattica e difensiva, pur a fronte di un attacco tutto è fuorché mediocre (il 5° della lega con 37 reti segnate), sembrano essere i punti di forza principali della squadra basca, specie in confronto al resto dei club spagnoli. Infatti, nelle 24 partite giocate in Liga fino ad ora dai ragazzi di Valverde, la media dei gol subìti a partita è di 0,88; decisamente inferiore al valore medio di tutto il campionato, pari a 1,31.
Tutto ciò è confermato anche dai dati relativi ai risultati del club nel corso del girone unico di Europa League: l’Athletic Bilbao, con 6 vittorie, 1 pareggio (proprio contro la Roma lo scorso 26 settembre – 1-1) e 1 sconfitta (contro il Besiktas in trasferta alla penultima giornata – 4-1), si è classificata al secondo posto con 19 punti, fatto che gli ha permesso di accedere direttamente ai prossimi ottavi di finale. Nel corso della prima fase, a distaccare è stato nuovamente il valore inerente al rendimento difensivo: con 7 reti subìte i baschi si sono rivelati la 4° difesa del girone solo dopo Olympiacos (3), Lazio (5) e Roma (6).
L’impressione dunque è quella di una squadra estremamente solida, in grado di portare aventi questa stagione in modo brillante. Le uniche macchie di un’annata fino ad ora ottima sono date, infatti, da una Supercoppa in cui sono stati eliminati in semifinale dal Barcellona per 2-0 e dall’uscita precoce ai quarti di finale di Coppa del Re contro l’Osasuna (2-3), nonostante fossero i campioni in carica.
Collettivo solido e individualità di livello cresciute in casa: la ricetta vincente
Ma la Roma non deve preoccuparsi solamente dell’efficacia tattica del Bilbao. Una delle caratteristiche storiche di questo club è sempre stata infatti quella di mettere in campo solamente giocatori baschi e cresciuti nelle giovanili del club; ma questo non gli ha mai impedito di costruire rose ricche di individualità di grande talento.
In tal senso, oltre al terzino destro, e capitano, De Marcos (giusto in questi giorni ha annunciato ai compagni il suo ritiro a fine stagione), sono quattro i giocatori che risaltano maggiormente nel 4-2-3-1 di Valverde: Unai Simón; Nico Williams; Oihan Sancet. Tutti baschi, spagnoli, e decisamente bravi.
Unai Simón, saracinesca basca dell’Athletic e della Furie Rosse

Classe 1997 (27 anni), il portiere di Vitoria-Gasteiz rappresenta da anni una certezza sia a Bilbao che per la nazionale spagnola. Nella passata stagione ha vinto il premio di miglior calciatore nel suo ruolo della Liga, in seguito a un grande periodo di forma culminato l’estate successiva nella vittoria degli Europei con la sua selezione, sotto la guida del ct Luis de La Fuente. L’anno prima, con la maglia delle Furie Rosse ha trionfato anche nella UEFA Nations League, battendo ai rigori la Croazia di Luka Modric.
Il valore del giocatore è indiscutibile, così come l’importanza per l’Athletic di averlo recuperato. Nella prima parte di stagione ha saltato infatti la maggior parte delle partite a causa di una lesione al polso che l’ha tenuto fuori di fatto per più di 3 mesi. Per la Roma si tratta di uno degli ostacoli più difficili da superare nella doppia sfida che si giocherà a marzo.
Nico Williams, la stella dell’ultimo europeo insieme a Lamine Yamal

Ala sinistra velocissima, abile nel dribbling e con un buon fiuto del gol. Nico Williams, il giovane fenomeno che ha trascinato la Spagna nello scorso Europeo insieme al ‘baby’ campione del Barça Lamine Yamal, nel match contro la Roma di Juric di qualche mese fa ha giocato solo mezz’ora, a causa di un problema alla caviglia. Ma rappresenta senza dubbio il pericolo più importante per la retroguardia e le fasce dei giallorossi.
Nella passata stagione ha collezionato un totale di 37 presenze, in cui ha messo a segno 8 gol e ben 19 assist; numeri da capogiro, che hanno stuzzicato l’attenzione di molti big club europei, su tutti lo stesso Barcellona del compagno di nazionale. Ma il trasferimento non si è mai concretizzato, anche e soprattutto a causa dei problemi economici dei blaugrana, e il calciatore è rimasto a Bilbao per la gioia di tutti i tifosi.
Fino ad ora, quest’anno è stato leggermente meno continuo sia in termini fisici che realizzativi; i numeri parlano di 31 presenze, 4 gol e 6 assist. Ma lo spagnolo ha sicuramente la possibilità di migliorare le sue statistiche nei prossimi mesi. La speranza del popolo giallorosso, ovviamente, è che questo possa accadere solo dopo le sfide contro la Roma.
Oihan Sancet, tanti gol e fantasia per la trequarti campo

13 gol (12 in campionato) e 3 assist; il trequartista basco, assente nell’ultima partita contro la Roma, è il capocannoniere della squadra. Numeri ottimi, specie se si considera la cifra relativa alle presenze: 25.
Prima un problema alla coscia, poi una distorsione alla caviglia: sono stati diversi gli acciacchi fisici che non gli hanno permesso di essere partecipe quanto avrebbe voluto. Ma la sua importanza nello scacchiere tattico di Valverde è lampante: sia come collante fra centrocampo e attacco; sia per la sua propensione al gol.
Nell’ultima partita di campionato pareggiata 1-1 contro l’Espanyol il 16 febbraio, Sancet ha trovato la via della porta per la terza volta consecutiva.
Un elemento che, insieme a quanto detto fino ad ora, dà perfettamente l’idea della portata dell’avversario che la Roma dovrà affrontare. Senza paura? Sì. Con ottimismo? Pure. Ma anche con molto rispetto e cautela.