Negli ultimi giorni, diversi giornali italiani hanno riportato notizie riguardanti un piano dell’amministrazione Trump per avviare “deportazioni” di massa di immigrati irregolari negli Stati Uniti. Trump sta per insediarsi alla Casa Bianca e, come è uso comune al momento dell’insediamento di un presidente repubblicano, i media hanno già cominciato a demonizzare il futuro operato del neo eletto Presidente USA. Ricadendo, però, in errori semplicistici e di approssimazione.
Proprio a questo proposito, Daniele Capezzone ha evidenziato ai microfoni di ‘CapezZoom’ un piccolo dettaglio in cui risiederebbe l’errore dei principali media italiani nell’utilizzo del termine “deportazione”: “Trump ha annunciato che, a partire da domani, emetterà alcuni provvedimenti, chiamati ordini esecutivi, su una serie di questioni. Una di queste riguarda un tema centrale della sua campagna elettorale, ovvero la lotta all’immigrazione illegale. Personalmente, sono d’accordo.
Ovviamente, si può non essere d’accordo, ed è legittimo. Tuttavia, il suo obiettivo è avviare un piano di rimpatri ed espulsioni, e secondo me è una scelta giusta.
Ora, come si dice “rimpatrio” o “espulsione” in inglese? Si dice “deportation”. E cosa dovrebbe fare un giornale onesto in Italia? Semplicemente riportare la notizia in modo corretto: “Trump vuole avviare un piano di espulsioni e rimpatri”. A quel punto, il giornale può esprimere la sua opinione, che sia favorevole o contraria.
E invece, come traducono i giornali italiani? Scrivono: “Trump fa le deportazioni”. Subito si evoca il 1939-1940, il nazismo, i vagoni piombati, i treni. Ma perché? Pensano davvero che la gente sia stupida? O peggio, pensano che anche gli anti-Trump siano stupidi?
Se io sono contro Trump, non ho bisogno che mi raccontino che sta facendo deportazioni in stile nazista, quando non è così. Ma perché dobbiamo ingannare le persone?“