Crisi Juve, Damascelli ▷ “L’aria alla Continassa è tossica”

Perentoria l'analisi del giornalista: "Ci vogliono uomini di campo, di grande personalità, che disegnino una strategia completamente nuova"

La sconfitta contro il Napoli di Antonio Conte è stato solo l’ultimo degli episodi ascrivibili alla crisi di risultati della Juventus. Dopo il mercato della scorsa estate le aspettative erano decisamente alte, data la portata degli investimenti fatti e l’arrivo di profili importanti sia in campo che sulla panchina, con il nome di Thiago Motta che necessariamente aveva portato molto entusiasmo ripensando al suo exploit da tecnico del Bologna. Ma la situazione attuale è purtroppo ciò che di più lontano si potesse immaginare dalle ambizioni del mondo juventino.

Quinto posto in classifica, a -16 dal primo posto, e un percorso tutto fuorché eccezionale in Champions League, che scanso sorprese clamorose nell’ultima giornata del mega-girone vedrà i bianconeri qualificarsi solo ai sedicesimi di finale del prossimo febbraio. Ecco allora dove sorgono gli spunti per un’analisi che gli addetti ai lavori e il mondo Juve nella sua totalità si vedono costretti a fare, per sperare realmente in un futuro migliore ed invertire, a breve e a lungo termine, nettamente la rotta.

La sentenza di Tony Damascelli è lapidaria: “Il caos generale, il caso Danilo, così come la diversa gestione tecnica, in termini di minutaggio, di due profili diversi come Vlahovic e Koopmeiners sono la riprova ulteriore dell‘assenza di una strategia chiara della società. L’unico modo per intervenire è azzerare la dirigenza della Juventus. Anche Thiago Motta è in palese confusione, e a Napoli si è visto ancora una volta. È assurdo che non pensi nemmeno lontanamente di sfruttare l’acquisto di Kolo Muani per affiancarlo a Vlahovic, un patrimonio del club da valorizzare, e giocare a due punte. Cos’altro bisogna aggiungere sui limiti di questo allenatore? In ogni caso, per me rimane comunque l’ultimo dei problemi“.

Sulla dirigenza aggiunge infatti: “Sono l’AD Scanavino e Giuntoli ad avere il potere decisionale nella Juventus, oltre ai vari Ferrero, Calvo etc. Ma per me, fino a che rimarranno lì, la situazione non cambierà mai. Ci vogliono uomini di campo, di grande personalità, che disegnino una strategia completamente nuova. Secondo voi qual è il motivo per cui Giuntoli è stato realmente chiamato dal club? Perché ha il cuore bianconero? La priorità era mettere a posto i buchi del bilancio. In un contesto come questo, ovviamente Chiellini rischia di essere un profilo pericoloso, perché con il suo carattere può oscurare tutti quanti gli altri. Per questa ragione quasi mai lui segue la squadra in trasferta, tranne poche volte. Gli è stato proprio chiesto espressamente di non entrare nemmeno negli spogliatoi… Secondo voi è una cosa normale? Da dentro l’ambiente mi dicono che si respira un’aria tossica, è inevitabile“.

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