A pochi giorni dal raggiungimento delle 500mila firme sul referendum per abbassare a 5 gli anni di residenza per ottenere la cittadinanza, la domanda è se ora la stessa movimentazione si vedrà al voto referendario. L’iter prevede infatti che, dopo l’approvazione della corte costituzionale, il quesito arrivi alle urne dove però ci sarà un quorum da raggiungere. Aspetto che, secondo i più critici come l’onorevole Claudio Borghi rispecchia quanto lo strumento pensato dai padri costituenti sia stato distorto dalla valanga di clic dei giorni scorsi: se divenisse consueto, potremmo avere numerosi referendum che terminano poi con un nulla di fatto.
Non la pensa così l’ex senatore Simone Pillon: queste le sue parole da Francesco Borgonovo.
“Perché dissento da Borghi”
“Io sono contentissimo di questo referendum, secondo me sbaglia il mio collega di partito Borghi a criticare il modo con cui sono state raccolte le firme, perché più democrazia diretta c’è e meglio è.
Io adotterei il sistema della Svizzera che praticamente su ogni questione importante manda al voto i cittadini e alla fine decide la maggioranza popolare. Detto questo, io credo che sarà un carburante praticamente inestinguibile per le prossime elezioni politiche, il referendum sulla cittadinanza, perché vedrete che su questo argomento la sinistra perderà ancora più terreno. Ormai è evidente agli occhi di tutti che l’Europa ha accolto tutti quelli che poteva accogliere e anche molti di più: purtroppo si creano delle sacche destinate alla delinquenza, destinate alla prostituzione, destinate allo spazio di droga, destinate al caporalato, perché tutte le assunzioni regolari ormai sono terminate, tutti quelli che potevamo prendere li abbiamo presi.
“Su questo la sinistra sta crollando”
“Le persone che anche intorno a me votano a sinistra – e però con me ci parlano – mi dicono tutte quello che ormai ha capito il cancelliere tedesco Scholz e cioè “basta, punto”. Allora fa specie che mentre in paesi del nord Europa (vedi Svezia, vedi anche appunto Germania) ormai la sinistra abbia compreso che le politiche di accoglienza indiscriminata non sono accoglienza, ma sono deportazione di fatto e sono migrazioni forzate, sono politiche demografiche, sono esperimenti sociali; noi invece abbiamo una sinistra meravigliosa, e che Dio la conservi, che capeggiata da Elly Schlein va all’attacco su queste battaglie ormai pesantemente criticate dall’interno anche del proprio popolo.
Io sono molto contento perché questo ci permette di avere un argomento chiaro su cui fare una bella battaglia, su cui fare una bella campagna elettorale che sono sicuro sarà molto molto gradita agli italiani, perché poi basta guardarsi intorno per capire che la situazione di fatto ormai è insostenibile. Insostenibile.
C’erano ancora delle città che si salvavano ma ormai non si salva più nessuno, ormai la gente lo vede. Forse è che nelle ZTL in cui questi signori sono rinchiusi, vedono che gli unici stranieri sono quelli che gli fanno i camerieri e quindi pensano che sia un mondo meraviglioso in cui arrivano tanti camerieri dall’Africa, ma non funziona così”.