Tra i tanti argomenti toccati dal Ds Fabiani in conferenza, c’è stato quello legato all’addio – non definitivo – di Danilo Cataldi alla Lazio: “È accaduto tutto in fretta. Mi ha chiamato il suo agente, ne ho parlato in società non sapendo a quale squadra fosse destinato. Gli abbiamo detto che se voleva, poteva partire. Dopo mezz’ora mi sono arrivati i documenti dalla Fiorentina. Io mi sarei comportato diversamente, forse dall’altra parte hanno dato per scontato tutto ciò. Io non mi sottraggo a nulla, quindi è vero che nell’ultimo mese mi sono confrontato con Danilo e per il rispetto che nutro per il ragazzo è giusto che quello che ci siamo detti rimanga tra noi. Io devo avere la barra sempre dritta, cerco di agire sempre in buona fede. Cataldi è in prestito, è ancora di proprietà della Lazio. Non è stato rimpiazzato”.
Una discrepanza con le parole del calciatore è stata notata sostanzialmente da tutti. Su instagram il centrocampista ha scritto: “Per me la Lazio è sempre venuta prima di tutto e ho sempre lottato per il suo bene. Non avrei mai immaginato un epilogo così. La Lazio ti entra dentro, ti cattura, è lei che ti sceglie“.
Dove sta la verità?
“Probabilmente come sempre in queste situazioni, sta nel mezzo“, commenta Luigi Salomone. “Nel senso che la Lazio poteva rifiutare il trasferimento così come Cataldi poteva far saltare tutto, perché è così che oggi funziona il mercato. Probabilmente è stato un momento in cui Cataldi non si sentiva più al centro del progetto e ha accettato la prima offerta, ma la società poteva rifiutarsi. Poteva andare in modo diverso da entrambe le parti, ma detto ciò è probabile che torni dunque gli auguro di fare un ottimo campionato“.