Verso la fine del mercato tutelato ▷ Contri: “Hanno svenduto le aziende italiane”

L’epoca contemporanea è caratterizzata dalla velocità dei mezzi d’informazione, che hanno portato a una maggiore consapevolezza in merito a ciò che succede nel mondo. I cittadini sono ben coscienti rispetto all’attacco che è stato fatto alla classe media e tra questi, c’è chi vuole agire per arginare questa onda d’urto.
La fine dell’epoca del mercato tutelato ne è un esempio: “non dovrebbe esistere un mercato dove lo stato fa lo Stato, non guadagnandoci e rendendo un servizio ai cittadini come faceva una volta l’Enel di una volta?” chiede Fabio Duranti. “Il cittadino, come può accettare che lo Stato sia diventato sostanzialmente il capo ufficio stampa dei privati ​​o addirittura il piazzista?”.

Secondo il docente di comunicazione Alberto Contri, la dinamica del Mercato Tutelato non è chiara a molti. “Questo Stato invece di mettersi al servizio dei cittadini, pensa a fare cassa in tutti i modi. Hanno svenduto tutte le aziende italiane”.

Uno tra i tanti problemi italiani è sicuramente anche il PNRR: “sono denari che noi abbiamo già dato alla Comunità Europea e di cui ce ne ritornano una piccola parte, sui quali dobbiamo pagare anche gli interessi. Nelle scuole il Ministro obbliga a fare progetti per spendere questi soldi su cose inutili, mentre invece dovrebbero essere spesi su cose più utili”.

Secondo l’endocrinologo Giovanni Frajese il momento più basso del nostro Paese, si è svelato ai tempi della pandemia. La democrazia di fatto oggi non esiste più. Soprattutto nel momento in cui le traiettorie di sviluppo dell’Italia vengono dettate dall’Unione Europea. “Perciò non è un caso che si continui a vedere uno spostamento di enormi capitali che dal pubblico, cioè dai soldi del popolo, vanno verso il privato. Tutti i miliardi che abbiamo speso per questi dannati ed inutili vaccini, dovrebbero essere stati spesi per il territorio italiano. E’ tutto voluto, non c’è niente di casuale“.

Se infatti tanti anni fa all’epoca della generazione precedente era possibile poter cambiare la propria condizione sociale, facendo dei sacrifici, oggi è praticamente impossibile. Oggi dice Frajese, si va avanti semplicemente consumando le risorse che sono state costruite dai padri se non dai nonni. “Noi non dobbiamo essere in grado di poter sopravvivere da soli ma dobbiamo dipendere da uno Stato che fa delle politiche assurde ma contemporaneamente magari ti dà la mancetta per sopravvivere se aderisci a le loro assurde richieste“.

Un processo che secondo Duranti, è stato portato avanti per uno scopo ben preciso, perché quello che vogliono le èlite è “la distruzione totale della classe media”.