Europee, il sindaco di Monfalcone contro l’immigrazione ▷ “Con quest’accettazione rischiamo di sparire”

“I nostri nonni hanno combattuto per il futuro dell’Italia. A me dispiace che oggi non ci sia lo stesso attaccamento alle nostre radici” ha commentato la Sindaca di Monfalcone Anna Maria Cisint ospite, ai nostri microfoni. La Sindaca porta avanti da anni la sua battaglia contro l’immigrazione incontrollata e l’islamizzazione forzata. A Monfalcone infatti, i musulmani del Comune friuliano, hanno aperto diverse Moschee abusive, che la Cisint ha dovuto chiudere temporaneamente. Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Sindaca, ma l’ha esortata a trovare per i cittadini stranieri, un luogo alternativo dove pregare. La Cisnt è attualmente candidata al Parlamento Europeo per il Nord Est Italia. “Ora Basta” è il nuovo libro con la sua firma, nel quale esprime le sue battaglie ed ideologie. La Sindaca di Monfalcone ha lanciato recentemente anche una petizione contro il velo integrale.

Nel Comune Friuliano, l’immigrazione incontrollata ha apportato delle conseguenze in termini giuridici e salariali, non da poco. La Sindaca di Monfalcone commenta cosi: “Dal 2005 al 2015 la più grande azienda che vive su questo territorio, quando stava vivendo una crisi, anziché delocalizzarsi ha scelto di importare manodopera di persone che sono arrivate dai paesi più poveri. Quest’invasione ha snaturato la città, e ha creato un damping giuridico e salariale, e ha reso meno attrattivo il lavoro della carpenteria e saldatura. Quindi quella dell’azienda fu una scelta meramente economica per rimanere sul mercato. Una scelta secondo noi sbagliata, perché i nostri lavoratori che costavano di più, si sono ritrovati a non fare più parte del ciclo produttivo.

Il 95 % del Welfare che gestisco io, è destinato agli extra-comunitari. Ad oggi, si dice che i lavoratori italiani non hanno voglia oppure non bastano. Ma intanto perché non verifichiamo le piattaforme regionali e nazionali che sono ancora piene di persone, che invece dovrebbero poter lavorare? Perché continuiamo ad accettare la crisi e non immaginiamo di creare percorsi lavorativi di taglia corta affinché ci sia la possibilità di lavorare per tutti? Noi siamo l’esempio di come l’assenza di pretesa delle regole per quanto riguarda l’integrazione, porti a questo”.

Secondo Cisint, “integrazione” vuol dire mantenere le proprie tradizioni culturali, ma al tempo stesso adeguarsi a quelle del Paese ospitante. Un fatto, ribadisce la Sindaca, che non sembra verificarsi nella Città di Monfalcone. “Dipende dal fatto che alcune Comunità sono chiuse ed integraliste. Qui il 75 % delle donne e bambine vengono a scuola con il velo integrale, e questo integralismo si dimostra con prepotenza. Quest’accettazione e arretramento dei nostri valori, non può che portarci (se valutiamo anche l’aspetto demografico e i finanziamenti nei confronti dell’Imam), noi rischiamo davvero di sparire”.