La degustazione al buio di Luca Boccoli ▷ “Bendo le persone per fargli vivere un’esperienza diversa”

Il cibo è un’arte che racchiude tutti i 5 sensi dell’essere umano. L’esperienza di gustare un buon piatto viene arricchita dall’olfatto, dalla vista e dal tatto. Ma cosa può accadere se una di queste percezioni viene a mancare? Moltissimi Chef e Sommelier hanno arricchito le loro esperienze di degustazione di cibo e bevande, proprio eliminando uno di questi 5 sensi. Un’esperienza che può diventare unica nel suo genere, intrigante e ancora più partecipativa. L’assaggio del piatto diventa più intenso e la nostra mente può vivere un’esperienza diversa e indimenticabile. Il Sommelier Luca Boccoli ha trasformato una sua mancanza in virtù. A seguito di un incidente che gli ha sottratto tragicamente la vista, ha deciso di non abbattersi ma di dare vita ad un nuovo progetto. Boccoli ha creato la degustazione al buio, durante la quale invita i suoi clienti ad assaggiare i vini con una benda sugli occhi. L’esperienza è accompagnata non solo dal senso del gusto, ma anche da quella dell’olfatto, del tatto e dell’udito. La degustazione viene infatti arricchita dalla lettura di una poesia, il suono di una melodia e di una canzone. L’obiettivo è far immergere il cliente in un’atmosfera unica nel suo genere e ancora più immersiva e consapevole.

“Dopo l’incidente che ebbi 6 anni fa, durante il periodo del lockdown mi venne in mente l’esperienza della degustazione al buio: molto diversa dalla degustazione alla cieca. Io bendo le persone e gli metto davanti sei bicchieri di vino, e da li parte questa emozione. È una degustazione non per avvicinarsi al mondo dei ciechi ma per vivere un’esperienza emotiva diversa. Da una disgrazia sono riuscito a cogliere un’opportunità”

L’esperienza di Luca Boccoli è pensata per sperimentare una degustazione con il vino, ma cosa succederebbe se avvenisse con il cibo? Lo Chef Igles Corelli ritiene che un’esperienza al buio con il cibo, non possa risultare piacevole quanto quella con delle bevande. La ragione è che l’esperienza della tavola si vive al massimo se si utilizzano tutti e 5 i sensi. In cucina può essere percorsa una strada di questo tipo?

“Anche la bellezza di vedere un piatto ben fatto, migliora la sensazione del gusto. Quando vado al ristorante non guardo solo il cibo, ma anche ciò che ho attorno. Le mie orecchie beneficiano della buona musica, la mia vista beneficia dei quadri e tutto va in armonia. Quindi perdere determinate sensazioni secondo me danneggia il cibo: mentre nella degustazione per il vino, potrebbe essere più interessante. Se però vado a mangiare un piatto di pasta e i quadri o la musica non mi piacciono, ne risente anche la mia esperienza di gusto” afferma lo Chef pluristellato Igles Corelli

Si mangia e si vede anche con gli occhi, quindi bisogna esaltare tutti i sensi coinvolti in una degustazione per un godimento totale. Ma io sono d’accordo che si possa spostare anche sul tema del cibo, perché il gusto della sperimentazione oltre il percorso, è quello che anche il più bravo cuoco a casa per se stesso non fa” dice il giornalista Nicola Santini

L’esperienza che offre Luca Boccoli può durare fino a 20 minuti e si arricchisce con delle letture di poesie e l’ascolto di brani musicali. Secondo lo Chef, non vedendo il vino che beviamo, ci posiamo concentrare maggiormente sul sentire il gusto della bevanda. Quindi la sorpresa è percepire nuove sensazioni e le emozioni che possiamo sperimentare. L’obiettivo è imparare ad ascoltare maggiormente gli altri sensi, riattivando e intensificando quelli del gusto e dell’olfatto. “Con questa esperienza l’attenzione e la matrice emotiva sono molto più alte”.