Green Deal: l’UE interviene con obblighi e divieti, molti interrogativi sulla reale efficacia

Oggi voglio parlarvi di una bolla che prima o poi si sgonfierà al cosiddetto Green Deal europeo, cioè il concetto del verde per come lo intendono loro.

I prezzi del gas continuano a scendere, raggiungendo 23,55 euro a megavattora, i minimi dal mese di maggio 2021. Pensate un po’. Forse non ve ne siete accorti in bolletta perché poi non fanno scendere lì, ma i prezzi all’origine continuano a scendere.

La ripresa delle esportazioni norvegesi, il clima mite, riducono la richiesta di gas per riscaldamento nonostante il previsto aumento delle temperature. L’abbondanza di gas sia dalla Russia che da nuovi terminali di rigassificazione incontra una domanda debole. specialmente da dove? Dall’industria.

Questo è quello che questi pazzi hanno fatto per portare verso interessi ideologici di parte il cosiddetto Green Deal. Stanno deprimendo l’industria che è quella che poi dovrebbe prendere l’energia. La produzione industriale in Europa e negli Stati Uniti è in calo, questo è il problema, influenzando la domanda energetica, quindi il prezzo del gas va giù perché la produzione industriale va giù.

Nonostante l’Unione Europea non rinnovi il contratto per il trasporto del gas con Russia e Ucraina, i prezzi rimangono bassi evidenziando quindi un paradosso nell’economia cosiddetta energetica, cioè con il gas a prezzi bassi la convenienza economica di utilizzarlo contrasta gli sforzi verso le energie rinnovabili. Quindi l’assurdo è che questo mette in discussione l’efficacia di tutto questo teorema di questi eurocrati folli, cioè l’efficacia del Green Deal, soprattutto se il prezzo delle emissioni di CO2 crolla. Permettendo addirittura al carbone di tornare in gioco e rallentando la cosiddetta transizione verde.

Insomma, la questione è questa. Se lasciato al mercato, al libero mercato, il cambiamento verso energie più sostenibili potrebbe non avvenire e quindi l’Unione Europea, l’intervento dell’Unione Europea con obblighi e divieti, diventa lo strumento coercitivo dittatoriale per sostenere, anzi per imporre, il cosiddetto Green Deal. Ma tuttavia questo solleva interrogativi sulla sua reale efficacia e sulla solidità e sulla attendibilità e credibilità delle politiche ambientali europee.

Insomma, la cosa assurda è che noi da 30 anni siamo dominati da dei liberisti che profetizzano il libero mercato e la libertà e poi usano gli strumenti della coercizione per imporre che i liberi imprenditori facciano quello che decidono loro.

Malvezzi Quotidiani – L’Economia Umanistica spiegata bene con Valerio Malvezzi