La previsione di Pasolini sulle democrazie occidentali ▷ “Ha colto la contraddizione fondamentale”

“La direzione in cui si sta sviluppando la società moderna è quella dell’iper-competitività, che porterà gli esseri umani verso la regressione” afferma Fabio Duranti ai microfoni di Un Giorno Speciale.
La società capitalistica ha infatti gettato le basi per l’omologazione di massa, rendendo impossibile la proliferazione delle diversità degli individui e di conseguenza la loro unicità. I greci per esempio, avevano un approccio più sano nei confronti della competitività, confinandola nella sfera delle attività agonistiche, mentre “negli ambiti della vita pubblica prevaleva invece l’elemento della cooperazione”, spiega Diego Fusaro.

Pier Paolo Pasolini fu una delle prime figure ad accorgersi del regime della società capitalistica, mascherata sotto le vesti di un’autentica democrazia. “Un regime democratico – aggiunge Duranti – che stava riuscendo a fare ciò che il fascismo non era riuscito a fare, ovvero omologare le persone”. Un’omologazione che si traduce quindi in un appiattamento totale di differenze tra le persone e nell’eliminazione delle tradizioni, che sono il punto di forza nella cultura di ogni paese.

Il contributo di Pier Paolo Pasolini e il commento di Diego Fusaro in diretta.