Nuovo trattato OMS: Sen. Borghi avverte ▷ “Attenti agli ‘al lupo al lupo’. Va trattato come il MES”

Da qualche giorno è allarme sulla nuova bozza sulla proposta di un nuovo trattato OMS. Il documento – da distinguersi dal “piano pandemico” – riguarda la modifica di alcuni poteri nonché piani di applicazione in caso di nuove pandemie.
Riassumendo, si legge chiaramente tra le righe un intento di accrescimento delle facoltà dell’OMS, con conseguente indebolimento degli stati nazionali: non solo, perché l’ambito di applicazione vede voci così generali che sarà praticamente impossibile distinguere tra un provvedimento sanitario e uno che prende il la da una “minaccia ignota”. Praticamente un ventaglio di opzioni ed emergenze così esteso a disposizione dell’OMS che giustifica – in parte – l’allarme che sta destando.
Non tutte le notizie che vengono passate però sono oro che luccica. L’ultimatum per approvarlo datato 30 novembre 2023 ad esempio è una novità priva di fondamento. Vero è invece che il trattato verrà proposto all’assemblea dell’OMS a Maggio.

Ci sarà infatti una votazione che deve avere l’ok dei 2/3 dell’assemblea. Dopo toccherà alle ratifiche dei singoli Stati.

E’ qui che entra in gioco il parlamento, che darà battaglia in caso fosse necessario. Almeno secondo quanto afferma a ‘Lavori in Corso’ il Senatore Claudio Borghi: “Ovviamente proporrò di opporsi a qualsiasi aumento di potere dell’OMS a Maggio perché la sovranità è una e qualsiasi aumento del potere altrui è una diminuzione del proprio.
I poteri non si moltiplicano: se aumenta per qualcuno, diminuisce per qualcun altro. Così come stiamo evitando il MES, eviteremo di ratificare il trattato OMS
“.

Guarda l’intervista completa nel video.