L’UE riforma la scienza, ma mantiene le magagne ▷ Donato: “Proporrò divieto su guadagno di funzione”

Nella Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento europeo (ITRE) spunta un report circa la scienza e la sua libertà.
Dalla pandemia di Covid si torna più volte a parlare di scienza, soprattutto a seguito dei dibattiti intorno al vaccino che avrebbe dovuto fermare i contagi. Da quel momento la scienza sta sulla bocca di tutti: come usarla, perché e quali limiti debba avere.
Ed è l’eurodeputato tedesco del Partito Popolare Europeo Christian Ehler che propone una revisione della ricerca scientifica.
Un report all’insegna della libertà e della cancellazione di limiti giudicati d’intralcio.
Tuttavia, mancherebbero ancora alcune precisazioni importanti, a detta di Francesca Donato, MEP ai non iscritti al Parlamento Europeo.

Manca totalmente nel report – spiega Donato – ogni accenno ad altri requisiti altrettanto indispensabili e importanti che la ricerca scientifica deve possedere, quelli dell’integrità e dell’indipendenza“. Il relatore si appella più volte alla Dichiarazione di Bonn.
Ma è proprio questa che di quelle mancanze invece del report di Ehler, ne promuove la necessità.
Salvaguardare l’integrità alla ricerca responsabile e i limiti etici“: questo, spiega Donato, è principio fondamentale della Dichiarazione tirata in ballo dall’eurodeputato tedesco.

Secondo Donato invece alcuni “limiti” andrebbero conservati: ad esempio la libertà dagli interessi della politica. Qui il limite sta nell’impedire “che essa – la scienza – si trasformi in uno strumento utilizzabile a fini dannosi per la collettività o per gli individui“.
L’indipendenza della ricerca scientifica significa proteggere i ricercatori dalle ritorsioni e censure che possono subire dalle stesse istituzioni accademiche, da quelle politiche o dai media, a causa di studio, conclusioni, disegno divergente rispetto a ciò che viene riconosciuto o scelto come verità scientifica in un dato momento e contesto“.

Dal punto di vista invece etico Donato si scaglia contro le ricerche “gain of function“:”Compiuta sotto segreto nei laboratori di sicurezza a fini militari, consiste nel modificare agenti patogeni come virus o batteri in modo da renderli più aggressivi e mortali.
È evidente che questo tipo di ricerca non potrà mai produrre alcun risultato benefico per l’umanità né per alcun individuo.
Inoltre essa comporta dei rischi gravissimi di contaminazione sia per i ricercatori che la svolgano che per l’ambiente circostante in caso di fuga di laboratorio“. Basti ricordare l’ipotesi osteggiata in tempi di pandemia riguardante la fuoriuscita del Covid da un laboratorio di Wuhan. Ipotesi che il New York Post confermava poco tempo fa.

L’appello dell’eurodeputata non vuole essere solo un promemoria, ma una promessa di intervento: “Ho portato i miei emendamenti al testo proposto dal deputato tedesco del PPA, introducendo paragrafi a tutela della integrità e indipendenza della ricerca scientifica e aggiungendo il divieto assoluto alla ricerca di tipo gain of function. Vedremo come interverranno gli altri colleghi“.