A dare i tre punti alla Lazio, nell’esordio di Champions all’Olimpico, è Ivan Provedel. Non (solo) con i guanti, ma anche di testa. Sì, perché il gol del pari, arrivato allo scadere, parte proprio da un inserimento alla disperata dell’estremo difensore biancoceleste. Come un centravanti navigato, il 94 della Lazio si infila in area e insacca un cross telecomandato di Luis Alberto, facendo impazzire l’Olimpico. Ai punti, un pareggio che sta quasi stretto agli aquilotti, con l’Atletico che aveva segnato con una deviazione su uno dei due tiri in porta della sua partita. L’altro, neanche a dirlo, era stato parato da un miracolo di Provedel.

Nel primo tempo ha giocato solo la Lazio“, commenta Furio Focolari. “Va detto che nella ripresa l’Atletico ha fatto la partita, poi è arrivato Provedel. Prima ha fatto la parata del secolo, poi il gol. Va anche sottolineata la prestazione di Oblak, che ha fatto un intervento miracoloso su Cataldi, poi Immobile si è divorato un gol che nella sua migliore versione non avrebbe mai sbagliato. Va anche detto che la partita è finita con il portiere della Lazio che stazionava nell’area dell’Atletico, e Provedel è rimasto lì nonostante il corner non fosse stato calciato bene. Il gol della Lazio è un gran gol, quello dell’Atletico non è un gol. Mi sento, però, di chiedere: perché Guendouzi non gioca? Come si fa a tener fuori questo giocatore, nonostante la bravura di Kamada? Sono comunque contento della Lazio, presente e all’arrembaggio, con la voglia di pareggiare a tutti i costi la partita. Ci è riuscita in una maniera incredibile. Va sottolineato anche che non è una prima volta per Provedel: ai tempi della Juve Stabia, aveva già segnato al 95′ contro l’Ascoli“.