Biden vuole legalizzare le droghe leggere: così compensa con i capricci la mancanza di diritti

L’ultima travolgente novità riguarda ancora una volta l’arcobalenico e vegliardo presidente della civiltà del hamburger, Joe Biden. Stando a quel che apprendiamo dai principali e più venduti quotidiani nazionali, pare che Biden adesso voglia legalizzare la marijuana negli Stati Uniti d’America. Non ci stupiremmo affatto se ciò dovesse realmente accadere. La legalizzazione delle droghe leggere, alla stregua dell’utero in affitto, rientra pieno nel novero di quei capricci arcobaleno di consumo spacciati proditoriamente oggi per diritti civili. Non si tratta di diritti, ma appunto di capricci di consumo, del tutto funzionali alla logica della mercificazione integrale, propria dell’ordine turbocapitalistico globalizzato e senza frontiere. In cosa consiste detta logica? Nel trasformare in diritti quelli che sono e restano capricci consumistici mediati dalla forma merce e dunque dal valore di scambio disponibile. Capricci che, sia chiaro, nulla hanno a che vedere con i nobili diritti civili propriamente detti.

Lo ha mostrato egregiamente Carl Rhodes nel suo studio Woke Capitalism, ovvero Capitalismo Woke. La logica sottesa all’introduzione dei capricci in tinta arcobaleno può essere intesa come triplice. Anzitutto vi è una funzione distrattiva. Si dirotta l’attenzione dai diritti sociali e del lavoro, che vengono puntualmente soppressi, verso i capricci di consumo, che vengono elargiti in funzione della mercificazione integrale del mondo della vita. In secondo luogo abbiamo una funzione compensativa. Mentre i diritti sociali e del lavoro vengono uno dopo l’altro annichiliti, ecco che con funzione compensativa e cosmetica vengono moltiplicandosi i capricci di consumo. Come sempre, l’arcobaleno copre il grigio della gabbia d’acciaio, direbbe Max Weber, del capitalismo globalizzato. In terzo luogo, detti capricci arcobalenici, sono funzionali per intero alla logica capitalistica, il cui obiettivo, lo sappiamo, consiste nella trasformazione di tutto e di tutti in merci disponibili secondo il valore di scambio. Per dirla con Pier Paolo Pasolini, nella civiltà dei consumi non esistono se non consumatori che si rapportano all’ente in quanto tale nei termini di una merce disponibile.

Ovviamente, ed è l’aspetto se vogliamo più tragicomico, l’ordine discorsivo dominante di tipo neoliberale celebra ora Joe Biden come filantropo e sostenitore dei diritti, proprio mentre il vegliardo arcobalenico sta sostenendo senza pietà la guerra in ogni sua determinazione. Egli appoggia Israele e l’Ucraina del guitto Zelensky, attore nato, e di tutto fa per portare il conflitto alla sua massima portata. L’abbiamo visto da subito, Joe Biden, quando divampò la guerra in Ucraina, fece di tutto per potenziare il conflitto, definendo Putin un macellaio e dicendo che avrebbe sostenuto fino alla fine l’Ucraina. Anche con Israele la questione non è poi molto diversa se si considera che la civiltà stelle e strisce del dollaro seguita indefessamente ad appoggiare le politiche imperialistiche di Israele. Insomma, Joe Biden continua a bombardare ma le sue sono evidentemente bombe arcobaleniche che in quanto tali possono essere accettate con animo sereno o addirittura, come spesso accade, possono essere celebrate come umanitarie e democratiche.