Papà Samardzic: ora parlo io ▷ “Inter? Non abbiamo mai discusso di soldi”

Mlade Samardzic, padre di Lazar, ha parlato in esclusiva a Sportitalia della trattativa ormai naufragata definitivamente con l’Inter che avrebbe portato il talento classe 2002 alla corte di Simone Inzaghi.
La discussione è ancora aperta in merito ai motivi che avrebbero causato la brusca frenata e il successivo arresto della negoziazione tra le parti. La versione diffusa dalla stampa sportiva italiana parlava di un disaccordo tra Inter e Samardzic senior circa una commissione richiesta da quest’ultimo ritenuta eccessivamente onerosa da Marotta e Ausilio.

Samardzic, dunque, fornisce una nuova versione dei fatti e non risparmia più di una stoccata ai vertici interisti: “L’inter ha fatto un errore: ha fatto tutta la trattativa e ha chiuso l’affare con una persona che non aveva il permesso per farlo. Ho visto Rafaela Pimenta una volta sola nella mia vita. Non so lei come abbia fatto a infilarsi in questa cosa, perché la trattativa era tra Udinese e Inter: poi ci siamo trovati lei in mezzo, che voleva chiudere l’affare senza il nostro permesso. Quindi quando ho ricevuto la bozza di contratto dall’Inter e abbiamo visto che c’era lei come intermediaria e rappresentante di Lazar, abbiamo chiesto che questo fosse cambiato. Abbiamo chiesto di parlare direttamente con l’Inter, di avere un incontro con loro e di cambiare questo aspetto: ma loro ovviamente non hanno voluto più fare l’operazione così, senza di lei, sostenevano che l’agente di Lazar fosse lei

In merito alla brusca interruzione della trattativa: “Abbiamo provato a contattare l’Inter più volte. Abbiamo anche scritto una mail. Nessuna risposta, perchè per l’Inter era finito tutto perché volevano trattare solo con la Pimenta. Avevano chiuso l’accordo con lei, ma non con noi. Lei non ha nessun permesso da parte nostra: aveva fatto l’operazione con l’Inter perché ovviamente lei ha tanti giocatori lì e ha un buon rapporto con il club, ma non c’era nessun accordo con noi, né nessuna autorizzazione. Ho chiesto a Mr. Ausilio dove avrei sbagliato, di dirmelo. E mi ha risposto che non sapeva chi fossero gli agenti. E allora ho ribattuto, “Non è colpa mia, potevi chiedere”. E allora a quel punto sono stato io a dire “Vogliamo vedere i contratti, vogliamo vedere l’offerta con una email scritta e non solo al telefono. Vogliamo vedere l’ingaggio, i bonus”. E invece non abbiamo visto nulla di scritto, nessun documento. Perché loro avevano mandato tutto a Rafaela Pimenta e avevano sbagliato. La prima volta che mi sono seduto nell’ufficio dell’Inter, ho detto a Mr. Ausilio “Guarda, io non ho mai visto nessun contratto finora, nessuna offerta”. Allora lui me l’ha stampata in quell’appuntamento e io gli ho detto “Ecco, ora è la prima volta che vedo questi numeri”. Ed è finito tutto, ha detto che non avevamo più nulla di cui discutere, ha detto che l’Inter ha 150 anni di storia, che ha fatto la Finale di Champions… E io gli ho risposto “Certo hai ragione, ma qui c’è stato un errore di comunicazione, mi spiace“.

Mlade Samardzic si sbilancia anche sulla questione soldi: ““Guardi, non abbiamo mai parlato di soldi con l’Inter. Non abbiamo mai contrattato su nulla, non abbiamo avuto l’opportunità perché nel momento in cui ho spiegato che la Pimenta non era l’agente, automaticamente per l’Inter era già tutto chiuso e non erano più interessati, perché, non si sa perché, pensavano che Rafaela Pimenta fosse l’agente. Io ho detto “scusate mi dispiace ma è un errore, se voi avete delle prove riguardo questa cosa ok, ma visto che non le avete non è colpa nostra”. Mi dispiace, ma abbiamo dimostrato che noi volevamo andare all’Inter e che non abbiamo mai parlato di soldi”.

Riguardo il futuro di Lazar, suo padre si mostra fiducioso: “Non abbiamo nessuna squadra. Non abbiamo fretta per il futuro: Lazar ha solo 21 anni, c’è così tanto tempo. Già con la Juve è entrato bene e ha dimostrato di essere concentrato: è un ragazzo maturo, ha la testa sulle spalle e non vuole tradire i tifosi dell’Udinese e ovviamente la società che lo ha portato in Italia e lo sta facendo crescere. Anche per questo era importante raccontare la verità: i grandi club hanno una comunicazione potente e noi no, ma non può passare all’opinione pubblica una ricostruzione falsa e sbagliata e che ci danneggiava”.