L’Oms e la Commissione europea hanno siglato un accordo per la “salute digitale” che mira a rendere il green pass uno strumento globale a livello sanitario. Un ulteriore passo di avvicinamento verso quel passaporto sanitario universale di cui tanto abbiamo sentito parlare durante gli anni della pandemia. Secondo l’OMS la prossima tessera verde digitale servirà a “facilitare la mobilità in tutto il mondo” ma non solo, anche a “rafforzare la preparazione sanitaria globale di fronte alle crescenti minacce per la salute“. Si vuole quindi replicare il sistema del QR code scansionabile, che a quanto pare è un mezzo di controllo che ancora entusiasma i vertici della sanità mondiale. Un accordo che conferma la linea che già in Europa era stata più volte palesata. Come riporta il Corriere della Sera “l’iniziativa fa seguito all’accordo del 30 novembre 2022 tra il commissario Kyriakides e il dottor Ghebreyesus per rafforzare la cooperazione strategica sulle questioni sanitarie globali“. Per mesi, infatti, hanno continuato a rincorrersi notizie riguardanti la volontà da parte della Commissione Europea di confermare il metodo green pass, che ha accompagnato gli italiani per due anni di pandemia.

L’idea sarebbe quella di estendere lo strumento per un più generale piano di controllo sanitario a livello mondiale. I colloqui tra la Commissione e l’OMS sono frequenti da mesi e si fanno sempre più documentati. Si vuole replicare il metodo, un QR Code che permetterebbe con una scannerizzazione di conoscere il panorama vaccinale dell’individuo. Il primo obiettivo è quello di sostituire l’attuale certificato vaccinale cartaceo. Viene paventata anche la possibilità di estendere il funzionamento dello stesso ad ogni momento in cui siano implicate la presenza di medici e farmaci. Si discute di prescrizioni mediche elettroniche. Già mesi fa era arrivato l’annuncio del portavoce della Commissione De Keersmaecker, che già aveva definito il “certificato verde” come una “storia di successo” aggiungendo che “il certificato digitale Covid dell’Ue ha facilitato il viaggio libero e sicuro per i cittadini ed è stato fondamentale per sostenere l’industria del turismo europea duramente colpita“.

Il primo passo ufficiale verso un green pass globale è stato oggi ufficialmente compiuto. In attesa della prossima pandemia potremmo trovarci costretti a possedere un green pass di default, con tutti i nostri dati sanitari, con tutte le vaccinazioni registrate, da mostrare non si capisce bene a chi, ma soprattutto per quale motivo. Della privacy ormai da anni sembra non ci si preoccupi più, del fatto che ad alcuni possa essere di nuovo vietato spostarsi da un luogo ad un altro, nel caso in cui uno scanner dia un segno rosso su uno smartphone, nemmeno.