Dilaga la protesta in tenda: gli studenti hanno ragione, ma il tempismo e lo spettacolo puzzano

Fra le notizie dei quotidiani di oggi emerge la protesta degli studenti che in numerose città d’Italia tra cui Milano e Roma, hanno protestato contro il caro affitti e la concreta mancanza di una casa o di un alloggio. Per questo in tanti hanno scelto di accamparsi in tenda di fronte alle università. A Roma non si trova una camera singola a meno di 500€ al mese, a Milano il prezzo sale ancora di più. Se la situazione è ormai diventata insostenibile per i tanti ragazzi che si ritrovano a dover compiere gesti simili pur di essere ascoltati dalla politica, il Governo non sembra dare risposte adeguate all’emergenza. Le opposizioni, ad esempio Carlo Calenda propone la riconversione di alcuni edifici vuoti, nello specifico degli uffici. Il problema è che mancano case popolari e strutture che possano accogliere gli studenti in maniera degna, non andare a requisire le proprietà dei privati, che fino a prova contraria, possono farci quello che gli pare. Se consideriamo anche il fatto che tanti di questi alloggi popolari nelle residenze, che dovrebbero andare a chi studia e invece vengono assegnati a profughi e immigrati, la situazione si fa ancora più critica.