Ci sono quattro motivi per cui il Pnrr non è utile per mettere in sicurezza il nostro territorio

Le drammatiche notizie dei giorni scorsi relative all’alluvione in Emilia Romagna hanno risvegliato immediatamente la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, che durante un forum su Repubblica ha dichiarato che sarebbe opportuno spostare i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza sulla sicurezza del territorio, mettendo risorse sulla prevenzione e la messa in sicurezza dello stesso. Tuttavia, ci sono quattro motivi fondamentali per cui questa proposta appare essere ai miei occhi qualcosa di politico, o meglio, di fumoso. Primo, perché il PNRR non ha duttilità e non ha flessibilità per le circostanze del territorio italiano nel modo più assoluto. Come io dico da mesi, è uno strumento assolutamente antitetico alle esigenze del governo dei territori locali. Non è flessibile.

Secondo, la sinistra politica e mediatica ha criticato in modo feroce qualunque tentativo di modifica del recovery plan nei mesi scorsi, nonostante l’inflazione sia quattro volte più alta rispetto alla concezione dell’originario piano dove era il 2%, e il piano fu più volte definito intoccabile. Questa è la seconda ragione per cui non è credibile la proposta. La terza ragione è che l’imminente reintroduzione del patto di stabilità richiederà altri tagli annuali della spesa e interverranno ulteriori elementi di rigidità.

Infine, e questa è la quarta ragione, il Partito Democratico con gli euro socialisti sono stati i più scatenati nell’imporre le misure green, quelle che io ho sempre criticato perché sono misure ideologiche, ma non hanno spinto affatto perché l’Unione europea dia una mano concreta e si senta coinvolta nella missione della messa in sicurezza dei territori. Oggi che tocca i territori italiani, se la leader del Partito Democratico ha mutato il suo pensiero, allora siamo felici di questo. Ma deve per coerenza appoggiare il Governo che va a rinegoziare esattamente quelle misure.

Ormai si sta creando uno scollamento drammatico tra le famiglie, le imprese e gli imprenditori e, dall’altra parte, il mondo politico. Io credo che il mondo politico debba prestare molta attenzione al fatto che un giorno andranno a votare sempre meno persone, perché se si fanno affermazioni non credibili poi la gente se ne accorge. Ci vuole coerenza.