Da “Special One” a “happy one”, passando per un semplice “sono felice”.
Non gli bastò per restare al Chelsea il pronome di “happy one”, chissà se gli basta essere felice alla Roma per vederlo ancora incitare e incitato dalla sud.
Si è scoperto però col tempo che tante cose non vanno bene a Mourinho, dalle cause di forza maggiore – come gli arbitraggi – al silenzio della società sul rinnovo, passando per il progetto, sul quale però si dibatte spesso, visto che a inizio anno tutti valutavano la rosa come competitiva addirittura per le prime posizioni in classifica.
Intanto irrompe il PSG, con Campos che corteggia il portoghese, che pure non sembra disdegnare le attenzioni parigine. “Chi ci perde“, chiosa Alessandro Vocalelli, “sono sempre i tifosi, che sono la Roma ad oggi“.
Questo perché “sono passati i Viola, i Capello, i Pallotta, i Friedkin, ma chi va allo stadio in massa e applaude anche quando le cose non vanno bene sono loro“.
La tesi di fondo è presto detta: “Siamo sicuri che se i Friedkin presentano il contratto a Mourinho lui non resta?“. Che poi, “dall’Inter, al Milan, alla Juve, tutti devono stare ai bilanci dati anche dalla posizione in classifica e i Friedkin devono passare come cattivi che non vogliono accontentare l’allenatore? Francamente non capisco“.
“Parliamo anche di Rui Patricio che non para, di Abraham davanti alla porta, degli errori di Ibanez. Parliamo di calcio“, ribatte Roberto Maida.
“Appunto, parliamo di calcio e del fatto che ad agosto dicevamo che la Roma era uno squadrone. Allora la gente non si deve fidare di noi“.
Ancora Maida: “Ma perché deve essere bianco o nero? La Roma non è uno squadrone e non è una squadraccia“.
Ascoltate il dibattito a ‘Radio Radio Lo Sport’.