Terzo Polo: è rottura. Ruggieri spiega cosa è successo e cosa ora potrebbe accadere ▷ “Renzi? Possibile svolta”

“Italia Viva è aperta a qualsiasi tipo di collaborazione“.
A parlare a Radio Leopolda è Matteo Renzi fondatore del partito liberale del Terzo Polo.
E proprio di quest’ultimo bisogna dare la notizia che Calenda, leader di Azione, ha decretato la rottura del partito unico.
Quello che adesso è al centro della scena politica italiana è il reciproco lancio di accuse che i due leader si stanno regalando.
È stata una decisione unilaterale di Calenda“, accusa il fiorentino. Il romano replica: “Lo stop deriva dalla scelta di Italia Viva di non votare un documento ieri che avevano dichiarato essere già letto e condiviso.
Dietro tutto questo c’è solo un fatto: Renzi tornato alla guida di Italia Viva da pochi mesi non ha alcuna intenzione di liquidarla in un nuovo partito. Scelta legittima ma contrastante con le promesse fatte agli elettori
“.
Finisce così quindi l’alleanza tra Calenda e Renzi.

Calenda aveva l’idea di fare il giornale del Terzo Polo – aggiunge Renzi – io ho detto ‘no’: il Riformista è uno spazio di libertà“.
Ed è proprio dal Riformista che bisogna parlare, perché, come ha annunciato il quotidiano stesso, Renzi ha deciso di mettere la guida editoriale del giornale in mano ad un ex deputato di destra, in particolare di Forza Italia: Andrea Ruggieri.
Francesco Borgonovo, vicedirettore de La Verità, lo ha intervistato in diretta.

“Il terzo polo? Un esperimento nato per necessità, non per scelta”

Il prossimo direttore del Riformista spiega cosa è successo: “Il problema sta più dalla parte di Calenda che da quella di Renzi.
Il fatto è che negli ultimi mesi ha prima firmato, con tanto di abbraccio davanti alla stampa, un patto elettorale con il Pd di Letta, per poi stracciarlo cinque giorni dopo. Poi appunto si è alleato con Renzi e adesso straccia anche quell’alleanza.
La verità è che Calenda ha un complesso edipico verso il Partito Democratico che vorrebbe diverso e migliore.
Oggi Calenda pensa di allearsi con la Schlein e forse a Renzi questa cosa non sta molto bene“.

Allora Borgonovo chiede: “Hai detto in un’intervista che potresti essere un canale fra Renzi e la Meloni.
Ma quindi c’è quest’idea che Renzi possa guardare verso destra?

I problemi di salute di Berlusconi pesano?

Effettivamente penso che Renzi possa un domani diventare un erede di Berlusconi – ammette Ruggieri – Renzi soffre un problema di antipatia, però a sinistra lo soffre molto più che non a destra, perché comunque tutti noi gli riconosciamo di essere stato nella parte sbagliata. Anche quando ha governato ha fatto delle cose tutto sommato anche molto spesso di centrodestra, quindi lui, dall’inizio, appare un po’ come la continuazione di Berlusconi.

Ora se questo diventerà realtà chiaramente non lo so e non dipende certo dal Riformista, però è chiaro ed evidente che lì si deve tentare di ricostruire un’eredità politica. Renzi e Meloni per altro nemmeno si sentono molto spesso. E’ chiaro però che su alcune cose parlano lo stesso linguaggio o dovrebbero comunque parlarlo. Questo paese ha bisogno di riforme, e chiunque voglia dare una mano a Giorgia Meloni nel farle, fa un piacere alla nazione.

Ce lo vedresti Matteo Renzi a capo di Forza Italia? – chiede Borgonovo.
Andrea Ruggieri pensa che “Forza Italia sia Berlusconi, quindi se un domani il Cavaliere si stancherà di fare politica, se mai lo farà, tutto passerebbe dalla sua volontà“.