Conosciamo tutti la ormai celebre discrepanza tra conservatori e progressisti nella chiesa cattolica: due categorie generali e non sempre applicabili che però spesso sono state tirate in ballo per raccontare il dualismo Ratzinger-Bergoglio. L’uno, identitario, tradizionalista e favorevole a un’Europa unita (a svantaggio però dei tecnocrati), l’altro post-occidentalista, trasversale e a tratti anti-identitario – si veda la visita in Canada – a far da totale controparte. Per qualcuno però le differenze non sono soltanto filosofiche o teologiche. Nascosta tra le parole latine e tra i tecnicismi delle dimissioni di Benedetto ci sarebbe una sfumatura che farebbe riscrivere i libri di storia. Lo sappiamo da quando su questo indaga lo storico Andrea Cionci dopo i j’accuse di Don Alessandro Minutella, parroco ridotto allo stato laicale che sollevò l’interrogativo delle false dimissioni di Ratzinger, al secolo Benedetto XVI.

Rinunciando al ministerium, nel 2013, il pontefice non avrebbe però rinunciato al munus: in sintesi ciò che Ratzinger rigettò nel 2013 fu l’esercizio del papato, ma non la condizione di Papa, che dunque permase fino al giorno del suo recente decesso. Fino ad allora sarebbe rimasto in sede impedita e, qualora confermata questa versione (mai smentita dagli addetti ai lavori), ciò farebbe di Francesco un vero e proprio antipapa.
Non una novità assoluta, visto che più volte nella storia del cattolicesimo ci si è trovati con due figure apicali contrapposte, ma un episodio senza precedenti, qualora anche Bergoglio si dimettesse come si vocifera.

Questo perché andando a nuova elezione l’eletto verrebbe indicato anche da cardinali nominati da Francesco. Ma l’Antipapa potrebbe nominare cardinali?
No. “Il nuovo eletto sarebbe quindi un altro Antipapa. Con le dimissioni di Bergoglio i conservatori finirebbero in un tranello micidiale“. Una questione che per un laico poteva, fino ad oggi, non avere importanza, diventa quindi un intrigo che potrebbe cambiare la storia del culto che ha accompagnato per millenni la storia Occidentale.
Approfondiamo meglio con Andrea Cionci, autore di Codice Ratzinger che ha raccontato l’intrigo sulle pagine di Libero.