Negli ultimi sei anni il volume del leverage finance europea è cresciuta fino a sforare la quota 800 miliardi, attraverso tutte le forme di finanziamento verso società con elevato modello di debito. Il tema è diventato molto sensibile per il sistema bancario, soprattutto da quando la BCE ha inserito queste operazioni tra le priorità per la vigilanza. D’altra parte negli anni di tassi di interesse 0 la leverege finance è stato un canale proficuo per le banche del nord Europa, che hanno concesso del credito a soggetti molto indebitati.

Complessivamente dalla fine del 2016 al 2022 il balzo è stato dell’87%. Il trend non è sfuggito alle autorità di vigilanza, ma solo in questi ultimi mesi il confronto tra banche e vigilanza sta entrando nel vivo. L’aumento del debito ha delle ragioni molto semplici: le imprese non stanno più in piedi per ragioni economiche. Siamo in un mercato europeo che con un euro che ha bloccato il mercato attorno ad un tasso fisso, ci sono interi comparti che stanno soffrendo in modo drammatico.

L’economia italiana sta soffrendo in modo drammatico, questo modello è quello che anni fa condusse le banche del nord Europa ad andare a finanziare i greci. Sapevano benissimo quello che facevano, per cui alla fine quello che è successo è stato di privatizzare gli utili per poi pubblicizzare le perdite. Purtroppo è una storia che abbiamo già visto.