Guai per Armando Izzo. Il difensore napoletano, oggi al Monza, rischia il carcere: la Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Napoli, organo della procura cittadina, ha chiesto quattro anni e dieci mesi di reclusione. Al giocatore originario del quartiere napoletano di Scampia vengono contestati il reato di concorso esterno in associazione camorristica e due episodi di frode calcistica.

I fatti che la DDA addebita a Izzo risalgono ai tempi della sua militanza all’Avellino, tra 2012 e 2014. Il pm, Maurizio De Marco, ritiene che il difensore del club brianzolo abbia avuto un ruolo nel filone di inchiesta relativo a presunti casi di calcioscommesse legati ai fratelli Accurso, capi del clan camorristico della Vinella Grassi. Chieste anche due condanne a 18 mesi per Salvatore Russo e Umberto Accurso: l’accusa è di frode sportiva.