Un buon Portogallo centra la qualificazione agli ottavi contro un Uruguay ben messo in campo, ma con evidenti problemi in attacco. Sì, perché la Celeste gioca alla pari, ma l’apporto di Cavani e Suarez è pressoché nullo: le opportunità più grandi capitano tra i piedi dei suoi centrocampisti, mentre le punte non impensieriscono mai Diogo Costa.

La prima grande occasione, in un primo tempo molto tattico e con pochi sussulti, capita proprio tra i piedi di Rodrigo Bentancur: progressione inarrestabile da centrocampo, slalom tra tre giocatori e tiro. Tutto molto bello, ma Costa riesce ad abbassarsi in tempo e a negare l’eurogol al centrocampista del Tottenham, che forse avrebbe potuto tentare un pallonetto.

Nel secondo tempo, dopo una fase di studio, il Portogallo sblocca la partita: cross di Bruno Fernandes, Ronaldo tenta il colpo di testa, Rochet non ci arriva ed è gol. CR7 esulta, ma dai replay (e dal tabellino FIFA) l’autore del gol pare essere l’ex giocatore, tra le altre, di Novara, Udinese e Sampdoria. L’Uruguay reagisce, ma il neoentrato Maxi Gomez centra in pieno il palo con un gran tiro dalla distanza. Stessa sorte pochi minuti dopo per Bruno Fernandes, la cui conclusione si stampa sul legno. Poi, nel momento di massimo sforzo della Celeste, arriva l’episodio che chiude il match: Gimenez scivola per contrastare Fernandes e tocca con la mano d’appoggio la palla, mentre è in caduta. Involontario per tutti, non per il signor Faghani che, richiamato dal VAR, assegna un rigore a dir poco discutibile.

Il match non ha ulteriori sussulti, salvo un altro palo a tempo scaduto sempre di Fernandes. Il Portogallo affronta l’ultima sfida contro la Corea del Sud con la qualificazione in tasca, mentre per l’Uruguay si fa dura: serve vincere con il Ghana per sperare di passare il turno.