Sono giorni che si discute sul reddito di cittadinanza e sui risvolti sociali della possibile e progressiva eliminazione dello stesso da parte del Governo. Stupisce leggere su Repubblica degli attacchi feroci alla manovra economica da parte di Conte e più in generale dai Cinque stelle e del Pd. Serve sicuramente una misura a favore delle 400 mila famiglie che dal primo settembre rischiano di perdere il sostegno economico del reddito di Cittadinanza, ed è giusto criticare una manovra quando la si ritiene sbagliata o migliorabile. Penso che serva una misura di sostegno per singoli e famiglie che vivono uno stato di disagio. Vedendo però le polemiche dell’attuale opposizione mi chiedo dove siano stati negli ultimi venti anni.

Sarebbe lecito chiedere a chi è stato per anni a favore dell’austerità, dei tagli, del fatto che non si poteva fare debito, perché non si trovi lavoro in Italia, perché aumentino le diseguaglianze. Magari è colpa del modello Atlantista abbracciato con tutte le forze da chi è passato dal Governo all’opposizione, se oggi siamo costretti a una manovra di questo genere.

C’è una proposta nella prima pagina di Repubblica che io trovo veramente inquietante, già sentita durante la pandemia, quando si è deciso di non far partecipare i non vaccinati alla vita pubblica. Stiamo introducendo un sistema di controllo sociale diffuso, che potrebbe muoversi in senso spionistico, sul modello di social card utilizzato in altre parti del mondo. Una card che dice se hai pagato le tasse, quale è il tuo reddito, se hai fatto o meno le vaccinazioni. E così in base ai punti che accumuli puoi accedere o meno ad alcuni servizi. Deriva pericolosissima che viene spinta proprio da chi critica le riforme contenute della manovra, che possono essere criticate ma non da quella prospettiva.