Vi segnalo un articolo di qualche giorno fa apparso su ItaliaOggi. Moratorie, effetto boomerang, difficoltà di rimborso sui mutui. Qual è la notizia? Che uno studio fa emergere che il 16% delle imprese che ha usufruito della moratoria dei mutui non è in grado di pagare i debiti pregressi. E il 24% delle imprese che hanno chiesto un prestito con garanzia statale non è in grado di onorare le prossime rate. Ricordate quello che vi dicevo io a proposito dei gravissimi errori del governo Conte, uno dei peggiori governi che abbiamo avuto? Eccoli qua. Quando il governo Conte fece quelle norme per le quali invitò le imprese ad andarsi a indebitare con le famose garanzie statali e non con i prestiti statali come qualcuno aveva creduto. Oggi i nodi arrivano al pettine. Parlo ovviamente del periodo Coronavirus.

Inoltre molti imprenditori che hanno contratto debiti con la garanzia statale che li rende un credito privilegiato, hanno difficoltà a negoziare o a rinegoziare riduzione del debito perché gli istituti bancari non hanno interesse ad aderire a nuove richieste. Piuttosto sono più propensi ad allungarne la durata, generando altri oneri finanziari a carico delle imprese. Perché un concetto che non è chiaro è che se tu allunghi la durata di un debito, alla fine nel tuo piano di ammortamento andrai a pagare di più di interessi. Quindi, allungando la durata, il costo del debito aumenta. Questo è un concetto di finanziamenti d’azienda che purtroppo io devo dire ai cittadini perché non tutti lo sanno. Cioè il debito fuori tecnicamente si chiama outstanding, diventa più elevato perché a quel punto diventa spalmato su un periodo più lungo. Ecco gli effetti del miracoloso governo Conte. Questo è il risultato della concessione di prestiti con modalità semplificata durante la pandemia, quando lo Stato avrebbe dovuto sopperire alla mancanza di liquidità a seguito del mancato fatturato delle imprese con contributi a fondo perduto, e non con ulteriore debito. Cioè, le mie critiche non sono critiche politiche generali, sono critiche nell’uso degli strumenti economici.

Il governo Conte fece degli errori gravissimi che oggi pagano le imprese, pagano i lavoratori, pagano i dipendenti che vengono lasciati a casa e che poi magari prenderanno il reddito di cittadinanza. Perché quando tu chiudi le imprese e quindi riduci il fatturato per questioni di ordine pubblico, pandemia, eccetera eccetera, tu stai riducendo il conto economico dell’azienda, perché si riducono i ricavi e non sempre riesce a ridurre i costi. Puoi ridurre i costi variabili, ma solo parzialmente i costi fissi, quindi il margine si abbassa. A quel punto, se tu interviene sullo stato patrimoniale dicendo alle imprese andate pure a indebitarvi, di fatto tu lo fai perché loro ti paghino le tasse. Questa è la verità. Questo va detto ai cittadini italiani. L’aumento del debito è stato perché il governo se ne è lavato le mani pur di prendere le tasse in quegli anni lì e oggi i nodi vengono al pettine. Perché le banche ovviamente fanno le banche. Pensateci. Buona economia umanistica.

Malvezzi Quotidiani – L’economia umanistica spiegata bene, con Valerio Malvezzi