Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia.
Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria
“.
Lo afferma la presidente della Commissione Europea Ursula Von der Leyen parlando del possibile risultato delle prossime elezioni: parole che vanno a suggellare la campagna elettorale forse più ricca di ingerenze nella storia della Repubblica. Affermazioni dure e contestate che molti vedono sotto la luce di una sorta di ricatto a Meloni & Co. Non le prime, ma forse le ultime prima di andare alle urne, dopo quelle di esponenti politici come Scholz, ma anche vertici dello spettacolo (neanche a dirlo): “Non bisogna sempre rispettare l’elettorato. Quando gli elettori portano al potere Benito Mussolini o Adolf Hitler, o anche Vladimir Putin, questa scelta, la loro scelta, non è rispettabile. La democrazia sono due cose: volontà popolare, certo, ma anche il rispetto di alcuni valori, di alcuni principi fondamentali che caratterizzano anch’essi la democrazia“.

A parlare è stavolta – sul servizio pubblico – il filosofo e saggista francese Bernard-Henri Lévy nel corso della trasmissione di Rai 3 ‘Il cavallo e la torre’. Capito, dunque? Gli elettori vanno rispettati, sì, ma solo quando lo dicono loro.

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08:32 – Russia, partono i coscritti
11:50 – Caccia al metano
14:12 – Von der Leyen ci ricatta
21:05 – Bernard-Henri Lévy ci insegna come votare
23:28 – Par condicio, ma solo per qualcuno
28:17 – I soliti allarmi
29:52 – Il velo dell’ipocrisia
35:48 – Letta: “Difenderemo la Costituzione”
36:35 – Fino a dove vogliamo arrivare?
38:19 – Votate, e basta lezioni