Nel 1990 andò in scena il Mondiale italiano. Forse il nostro popolo dovrebbe chiedere scusa a Maradona per alcune cose avvenute in quella estate. Il tracciato delle partite azzurre non avrebbe dovuto prevedere di non andare a finire a Napoli a giocare una semifinale con il rischio di incrociare proprio l’Argentina del Pibe de Oro e con l’inevitabile disorientamento che avrebbe coinvolto il pubblico partenopeo. Così invece avvenne, con tutto lo strascico di umori che ricordiamo. Quella Nazionale Albiceleste era ancora più scarsa rispetto a quella che aveva trionfato nel 1986. Parliamo di una squadra che annoverava gente come Caniggia e Ruggeri ma anche Basualdo, Dezotti e Troglio. Alcuni di questi avrebbero poi giocato nella nostra Serie B. Maradona porta tutti in finale anche stavolta. Ricorderete, durante l’inno suonato all’Olimpico prima della finalissima appunto, quel “hijos de puta” come risposta ai sonori fischi del pubblico. I tedeschi vinsero ma in fondo non meritarono del tutto quella coppa. Da sottolineare il rigore più ridicolo che dubbio assegnato alla Germania per il contatto tra Voeller e Sensini.

Dal 1990 al 1994 a Maradona accade di tutto. Il Pibe de Oro riuscì a compiere il miracolo di tirarsi a lucido fisicamente tornando protagonista in un’Argentina questa volta grande e davvero accreditata per la vittoria della rassegna negli USA. Contro la Grecia Maradona segna un gol strepitoso con il mancino dal limite dell’area ed esulta rabbiosamente davanti alle telecamere. L’immagine più famosa di quella coppa del Mondo però è quella di lui preso per mano da una infermiera al termine della gara contro la Nigeria. Maradona infatti era tra i sorteggiati all’antidoping. Il verdetto avrebbe decretato ‘Efedrina‘, un farmaco che il Pibe aveva usato per dimagrire. Un farmaco certamente proibito ma chissà quante volte non individuato nei controlli. Maradona doveva essere ed è stato colpito. Dopo la squalifica in un modo o nell’altro imploderà anche la Nazionale argentina in quella edizione.

Il mondo del calcio ha dato a Maradona tanto lustro ma anche tanti problemi e imbarazzi ogni volta che ha parlato chiaro. Maradona non è un giocatore ripetibile, ed è stato un uomo rivoluzionario ogni volta che ha preso la stessa parola per denunciare il potere. Non possiamo farne un Santo ma non possiamo neppure crocifiggerlo, perché a tutti noi che lo celebriamo ha fatto solo del bene. Mettetela come volete, ma questo è indubbio.