La lista di cittadini a cui viene precluso l’accesso ai luoghi di lavoro perché non vaccinati si fa sempre più lunga. Adesso, però, questa lista si arricchisce anche di chi dovrebbe essere — almeno in teoria – oggetto di una maggiore tutela da parte dello Stato: i disabili. La Sen. Bianca Laura Granato, durante un intervento al Senato, non le ha mandate di certo a dire: “Ho presentato oggi un’interrogazione parlamentare riguardante un fatto estremamente grave: una dipendente dell’Asp 6, un’operatrice sanitaria, la Dottoressa Carmela Maimone, invalida, cieca, è stata sospesa dal lavoro dopo 90 giorni dalla guarigione perché non vaccinata e le è stato precluso fisicamente l’accesso alla struttura in cui lavora non dall’Ordine professionale competente a comminare la sospensione, ma dalla stessa Direzione dell’Asp 6 di Palermo”.

“Un fatto gravissimo: questa sospensione sarebbe nulla perché non comminata dall’organo a ciò preposto e ciononostante c’è stata una disposizione per bloccarne l’accesso alla struttura. Ripeto, una dipendente cieca. A queste condizioni è ridotto questo Paese. Mi dispiace ma purtroppo questa maggioranza che ha operato queste scelte dissennate ha messo il Paese in una condizione talmente grave da esercitare delle discriminazioni sui luoghi di lavoro anche ai danni di persone invalide. Io penso che abbiamo veramente superato il livello di guardia e penso che sia opportuno ricordare l’art. 28 della Costituzione, che prevede che i funzionari pubblici e i dirigenti siano responsabili anche dell’adempimento di ordini ricevuti laddove questi violino dei diritti fondamentali. Ricordiamo anche quello che è avvenuto a Norimberga e speriamo in una Norimberga 2“.