La tecnologia, inutile negarlo, è un enorme aiuto per la nostra civiltà. Siamo circondati da apparecchi elettronici, al punto che è una sfida trovare un angolo di casa che non sia “smart”. In una fase storica in cui si accetta placidamente la presenza sempre più invasiva della tecnologia, c’è chi, esperto di queste materie, mette in guardia sui rischi di quello che viene presentato come il “progresso”.

Tra questi esperti c’è Fabio Duranti che riporta l’attenzione su un fatto: “L’informatica è una cosa meravigliosa, che ci può aiutare e che ci aiuta realmente tutti i giorni. Ci sono moltissime cose utili ma quelle poche inutili potrebbero decretare davvero la fine dell’umanità come la conosciamo. Le poche cose inutili sono quelle che stanno massacrando la nostra vita. Voi non vi siete resi conto che da qualche anno avete in mano degli apparecchi che hanno già preinstallate alcune applicazioni – già configurate in un certo modo – che non vi consentono di avere la privacy, ma voi l’avete accettato”.

Quando si parla di tecnologia si tende a trascurare – nella giusta esaltazione delle comodità che questa concede – che la tecnologia presenta due facce: migliora la qualità della nostra vita ma nasconde anche dei rischi su cui spesso non si è abbastanza informati. “L’informatica che potrebbe essere utile, in molti casi è dannosa, se non pericolosa, per la nostra società. Gli apparecchi mobili che avete nelle tasche non possono più essere spenti e non possono essere più configurati in modo da garantire la vostra privacy. ‘Però c’è il GDPR (Regolamento generale sulla protezione dei dati), devi accettare, devi sempre accettare’. Fanno accettare talmente tante cose che la gente si è rotta i co****ni di accettare. Quando compri un telefono devi accettare duemila cose. Non ne avete letta una sola, ma in mezzo a quelle righe avete dato anche il consenso affinché si facciano gli affari vostri”.

La nostra privacy è sempre più soggetta a violazioni e questo è un fatto. Recente è la notizia che Apple ha ammesso che esiste una falla nei suoi devices che permetterebbe ad hacker esperti di penetrarvi. “Questo è il mondo in cui viviamo. L’esempio tipico di quello che diciamo, del fatto che tutto quello che passa per il digitale può essere manipolato, può essere archiviato e poi usato contro di voi è questo: le stesse case produttrici, parliamo della blasonata Apple, lo dicono. È a rischio tutto comprese le famose VPN. Se le grandi aziende più ricche del mondo hanno questi problemi, secondo voi il voto elettronico, i dati che vi vengono forniti, non possano essere hackerati? L’informatica ha questo limite. Andrebbe usata per avere la possibilità di crescere di aver automatismi comodi, ma l’informatica ci è penetrata dentro. Addirittura, con le nanoparticelle, adesso vogliono far si che da remoto possano curarci. Escludendo il gesto malintenzionato, se uno sbaglia o c’è un bug che faccio? Muoio? Questo può accadere e per la famosa legge di Murphy, tutto ciò che può accadere prima o poi accadrà, dato il tempo. Basta solo attendere”.