Stallo magistratura. L’inerzia di uno dei poteri cardine di ogni ordine che si presenta democratico ha già contribuito ad alimentare la sfiducia popolare. Poco o nulla si è fatto nel concreto rispetto agli abusi che tanti cittadini hanno percepito sui temi legati alla pandemia. Sin dall’imposizione da parte del Governo dei primi obblighi, isolamento e mascheramento su tutti, ci si sarebbe aspettato maggiore attivismo. Idem quando a farla da padrone nel dibattito pubblico è stata la forzatura vaccinale. Gli sporadici atti che man mano sono emersi con il tempo da diversi Tribunali avrebbero dovuto rappresentare una costante anziché un’eccezione.
Anche per questo motivo il clima di distacco, se non di diffidenza, verso le toghe italiane è giunto a livelli quasi esasperanti. E azioni che possono portare a una riconquista dell’interesse dei cittadini, come l’imminente referendum sulla giustizia, non possono bastare per rimediare a tutto quello che si è fatto (o meglio, che non si è fatto). Scetticismo sulla condotta dei giudici è stato espresso in diretta anche da un ascoltatore, che ha detto la sua ai microfoni di Fabio Duranti e Francesco Vergovich . “Questa magistratura si vuole svegliare? Vogliamo finalmente ridare giustizia alla gente perbene?” sono gli amari interrogativi che si è posto, prima di scagliare un monito su quello che potrebbe accadere se si continuasse lungo questa linea: “Se non interviene la magistratura il popolo dovrà farsi giustizia da solo”.
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